«I problemi non sono i tweet ma le bollette. Voteranno gli italiani, non i russi». Salvini risponde alle parole Medvedev sulle elezioni in Europa
«Voteranno gli italiani e non russi, cinesi ed eschimesi. All’estero possono dire quello che vogliono ma non mi interessa fare polemica col resto del mondo». In un’intervista mandata in onda al Tg4, il leader della Lega Matteo Salvini ha provato a mettere a tacere le voci sulle ingerenze russe nella politica italiana e nelle prossime elezioni. In particolare, nelle ultime ore il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale nonché ex presidente russo Dmitry Medvedev aveva scritto nel suo canale Telegram: «Vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente. Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità».
Sullo stesso canale nei mesi scorsi Medvedev aveva esultato per le dimissioni presentate da Mario Draghi. Salvini sostiene che «il problema degli italiani non sono tweet, insulti o polemiche di Letta o un televirologo che dice che Salvini è un assassino», ma piuttosto «la bolletta della luce, il gas, la benzina, il mutuo e il carrello della spesa». Le parole di Medvedev sono state criticate anche dal resto del centrodestra. Per Fratelli d’Italia quelle parole sono «risibili», mentre per Forza Italia «irricevibili, totalmente fuori luogo e segno di una personalità disturbata. Non meritano neanche una risposta», ha detto ad Adnkronos la presidente della commissione Esteri al Senato, Stefania Craxi.
Il primo a parlare di «preoccupante ingerenza» è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Secondo il leader di Impegno civico, Mosca «interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un’indicazione di voto» riferendosi all’incontro avvenuto tra Oleg Kostyukov e Antonio Capuano a fine maggio. Anche il Pd aveva sollecitato il centrodestra a prendere posizione. Al Tg1 il segretario Enrico Letta ha chiesto alla Lega di disdire «un accordo che la Lega ha firmato nel 2017 con Russia Unita. Se non lo fanno è gravissimo per la sovranità del nostro Paese». Chiude la fila Mara Carfagna, ormai parte attiva di Azione, che ha definito l’invito di Medvedev «più ridicolo che tragico».