Elezioni, tensione sulle liste in Forza Italia: le divisioni interne mettono in difficoltà Berlusconi
Se sulle liste di Lega e Fratelli d’Italia i giochi sembrano in gran parte fatti, non si può dire altrettanto di Forza Italia. Tra i problemi principali che sta attraversando il partito, secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera, c’è il rispetto delle “quote rosa” (60 e 40% per il proporzionale). A questo nodo si aggiunge lo scontro in atto tra le correnti che fanno capo ai diversi esponenti di primo piano del partito. Silvio Berlusconi, secondo quanto riportato, farebbe fatica a garantire un posto agli storici rappresentanti del partito, amici personali compresi.
Forza Italia tra conferme e dubbi
Spiccano i casi di Annaelsa Tartaglione, che ha scalato Forza Italia Molise per poi venire sostituita dal leader Udc Lorenzo Cesa nel collegio uninominale della sua regione. La causa, si mormora, risiede nelle antipatie che Tartaglione avrebbe suscitato nei vertici femminili del partito. Adesso le rimarrà solo l’ardua corsa da capolista nel proporzionale. Diverso il caso di Stefania Prestigiacomo, proposta candidata per la presidenza della Regione Sicilia, che dovrebbe spuntare un posto «blindato» a Siracusa, così come Gianfranco Miccichè.
La partita è invece aperta per Maurizio Gasparri, sulla cui posizione si starebbe ancora lavorando. Da assegnare ancora alcune posizioni da capolista alle donne del partito: mentre Anna Maria Bernini è sicura, Licia Ronzulli dovrebbe farcela, mentre Marta Fascina resta in attesa. Discorso a parte merita la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: verrà sicuramente ricandidata, ma potrebbe essere presentata in Basilicata anziché nel «suo» Veneto. Nodi intricati che potrebbero essere sciolti solo in calcio d’angolo, lunedì prossimo.
I nomi di Lega e FdI
Quanto alla Lega, la squadra di governo è promossa in blocco. Umberto Bossi correrà per la Camera, nella sua Varese. Ci sarà anche, per Sondrio, il ministro Giorgetti. Il capogruppo Molinari ad Alessandria, i vicesegretari Fontana e Crippa a Verona e Seregno. Per il Lazio invece, confermate le new entry Simonetta Matone e Andrea Paganella. L’indirizzo confermato è quello annunciato a più riprese dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, che si presenterà solo nel proporzionale: il simbolo sarà difeso da ministri e sottosegretari, tutti ai collegi uninominali di Montecitorio. Fratelli d’Italia, dal canto suo, punta sulla conferma di tutti gli uscenti e su volti noti: Raffaele Fitto per la Puglia, gli ex ministri Giulio Tremonti e Giulio Terzi, ma anche il responsabile del dipartimento economico del partito Maurizio Leo, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo e la giovane Chiara Colosimo.
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