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Pd, anche la giovane capolista a Treviso Scarpa sotto accusa per le posizioni su Israele. Lei: «La mia una critica legittima»

20 Agosto 2022 - 19:49 Maria Pia Mazza
Le accuse sono partite da FdI, Forza Italia e Terzo Polo. La 25enne risponde: «L'antisemitismo non c'entra»

Dopo il passo indietro dalla corsa elettorale di Raffaele La Regina, ex capolista del Partito democratico in Basilicata, a seguito delle polemiche legate ai suoi tweet contro lo stato di Israele, una nuova bufera travolge la squadra dei giovani under 35 proposti dal segretario del Pd, Enrico Letta. È il caso della 25enne Rachele Scarpa, candidata capolista per i dem a Treviso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari, ha accusato la candidata dem di avere posizioni antisemite. «Emerge un grave problema di antisemitismo diffuso nella base giovanile del Pd – scrive Fazzolari -. Dopo il caso La Regina adesso spunta un’altra giovane candidata, Rachele Scarpa, che scrive deliranti attacchi contro Israele arrivando a negare il diritto alla difesa dello stato d’Israele».

La replica di Scarpa

Scarpa, con un post su Facebook, ha deciso di replicare alle accuse delle ultime ore, scrivendo: «Il Partito Democratico, di cui faccio parte, sostiene da sempre il processo di pace in Medio Oriente e io mi riconosco nella posizione espressa dall’Unione Europea e anche dal Presidente Biden a favore di una soluzione a due Stati». Tuttavia, precisa Scarpa, «ben altro discorso è la legittima critica alla politica del governo israeliano, quando in passato in nome del diritto di difesa è arrivato a colpire la popolazione civile, ricevendo critiche da tutto il mondo, anche da parte di esponenti del mondo ebraico». E la capolista dem di Treviso, conclude: «La mia militanza politica è iniziata dal viaggio nel campo di concentramento di Auschwitz e ritengo una priorità assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo: è la politica estera delle destre italiane a essere completamente indifendibile e ad avere come riferimenti “campioni della democrazia” come Bolsonaro, Orbán, Putin e Trump».

Fazzolari (FdI): «Ci aspettiamo da Letta parole chiare contro l’antisemitismo»

Il senatore di Fratelli d’Italia spiega: «In un post dell’11 maggio del 2021 di Rachele Scarpa si legge: “Chi si ostina a parlare del diritto di Israele di difendersi si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione. E chiude gli occhi davanti a quello che Human Right Watch ha definito pochi giorni fa il regime di apartheid di Israele”. Purtroppo – prosegue Fazzolari – il Pd non ha mai affrontato il problema dell’antisemitismo camuffato da ostilità nei confronti di Israele, che caratterizza la posizione politica di gran parte della sinistra italiana. Ci aspettiamo da Enrico Letta finalmente quelle parole chiare che non ha mai avuto il coraggio di pronunciare per strizzare l’occhio alla sinistra più estrema».

A unirsi alla querelle anche da Andrea Orsini, deputato di Forza Italia: «Un caso può essere un caso, due casi diventano un pesante indizio. Indizio della mentalità che serpeggia in una parte significativa della sinistra italiana. Per noi accostare le parole Israele e apartheid è addirittura osceno. Israele è la nazione del popolo che ha subito sul suo sangue le più orrende pagine di razzismo della storia. Ci aspettiamo dal segretario del PD non soltanto parole altrettanto chiare ma anche le scuse, visto che si tratta di sue scelte personali, rivendicate con orgoglio in questi giorni». Critiche arrivano però anche dal Terzo polo. L’eurodeputato di Italia Viva, Nicola Danti, commentando il post, su Twitter scrive: «Questo è quello che Rachele Scarpa, oggi capolista Pd in Veneto, scriveva nel 2021. Dopo le parole di La Regina contro Israele possiamo dire che la trasformazione corbynista e radicale del Pd è compiuta».

Foto in copertina: Il Gazzettino

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