Elezioni 2022, il Pd si candida a primo partito: nei sondaggi recupera su FdI. Ma la coalizione di centrodestra cresce
È sempre più un testa a testa che potrebbe portare a un vincitore solo al fotofinish fissato per il 25 settembre. Enrico Letta e Giorgia Meloni continuano a darsi battaglia mettendo in palio il titolo di partito più votato alle prossime elezioni. Se le rilevazioni condotte da Tecnè e Demepolis vedono Fratelli d’Italia sopra di un punto percentuale o poco più rispetto al Pd, quella firmata da BiDiMedia vede i dem sopra. In un campione di 2107 persone, il 24,2% voterebbe per Letta mentre solo il 24% per Meloni. Non si tratterebbe di una vittoria schiacciante, ma se in giorni in cui i democratici sono alle prese con vari problemi dati dalle liste di candidati riescono comunque a crescere nei sondaggi, vuol dire che forse l’esito di queste elezioni non è poi così scontato come si diceva. Inoltre, tra il 64% degli aventi diritto al voto che effettivamente inseriranno la propria scheda nell’urna, secondo BiDiMedia solo il 34% si dichiara molto sicuro del partito che voterà. E tra i possibili astenuti, il 26% sarebbe ancora indeciso se andare.
Differenze tra coalizioni
Tuttavia, l’ottimismo nel centrosinistra potrebbe velocemente spegnersi. Basterebbe, infatti, volgere uno sguardo un po’ più ampio ai risultati di BiDiMedia, quelli relativi alle coalizioni. Se si andasse oggi a votare, il centrodestra guidato da Meloni arriverebbe al 46,4%. Un risultato frutto anche della crescita, anche se lenta, di consenso per la Lega, al 13,6%, a Forza Italia, al 7%, e dei Moderati dati all’1,8%. Numeri difficilmente paragonabili alla coalizione dove il Pd è destinato a rimanere primo partito. L’Alleanza Verdi e Sinistra raccoglierebbe solo il 3,9% delle preferenze, mentre l’Impegno civico di Di Maio non arriverebbe ancora all’1%. Per quanto riguarda +Europa, Emma Bonino e Benedetto della Vedova potrebbero arrivare sopra al 2%, cosa che porterebbe la coalizione al 31,1%. Insomma, tra i due schieramenti ci sono più di 15 punti di differenza.
Gli altri
Per quanto riguarda Azione e Italia Viva, il Terzo polo di Calenda e Renzi che punta al 10% oggi sarebbe fermo al 5,2%. Metà dei voti che prenderebbe, invece, il Movimento 5 Stelle. Il partito più votato nel 2018 e ora capitanato dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sembra aver ormai interrotto il crollo degli ultimi mesi fissandosi al 10%. Tra gli intervistati, il 2,4% voterebbe Paragone e il suo ItalExit, mentre l’1% sceglierebbe Alternativa per l’Italia di Adinolfi.