Quell’attacco della «Pravda» a Meloni che nessuno ha notato per due giorni
«La potenziale presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, sceglie la strada del caos e porterà l’Italia in una crisi ancora più profonda dell’attuale». A scriverlo è il quotidiano russo Pravda, in un articolo pubblicato sul suo sito il 17 agosto scorso. Nel testo si analizza la posizione della presidente di Fratelli d’Italia anche sulle relazioni Russia-Ucraina. «Meloni ha espresso sostegno all’Ucraina e alla fratellanza transatlantica e ha assicurato che il suo governo sarà un solido governo atlantista che sosterrà l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia», si legge. Nell’articolo, a firma di Lyuba Lulko, si parla anche di Matteo Salvini, descritto come «il compagno di coalizione di Meloni sospettato di ‘aver ucciso’ il governo di Mario Draghi su ordine di Vladimir Putin».
«Più attenta all’immagine che all’interesse nazionale»
La presidente di FdI viene invece definita dalla Pravda come «storicamente euroscettica». Ad oggi, però, «non ha più il coraggio di esserlo, e si capisce il perché». E ancora: «Nella situazione attuale con l’Unione europea, non sarebbe in grado né di coordinare il programma della coalizione. Pertanto, Giorgia Meloni nega coraggiosamente i sospetti sull’assistenza russa e mantiene il silenzio sulla sua opposizione all’immigrazione e su quella che ha chiamato la lobby Lgbt». Infine, la Pravda riporta le parole di Meloni secondo cui l’Italia dovrebbe smetterla di essere «l’anello debole dell’Occidente». Secondo il giornale russo, il nostro Paese rischia «di essere lasciato solo sulle rovine del vecchio mondo» e con «una leader (Giorgia Meloni, ndr) più attenta all’immagine, che all’interesse nazionale».
Leggi anche:
- Letta alla Cnn: «Se vince la destra esultano Trump, Putin e Orban». Meloni: «Così screditi l’Italia per non perdere potere»
- Elezioni 2022, Meloni torna all’attacco del Reddito di cittadinanza: «Ha fallito, lo aboliremo. I soldi vadano alle imprese» – Il video
- Calenda: «Con Meloni al governo non avremmo il fascismo. Avremmo il caos»