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«Aggredite da gruppo di ragazzi in Spagna, ma la polizia ha picchiato noi»: la denuncia di una 22enne sui social

20 Agosto 2022 - 14:12 Ygnazia Cigna
Ambra Morelli ha raccontato l'episodio su Instagram

«Siamo state picchiate dalla polizia spagnola e accusate di essere ubriache quando eravamo noi ad esser state molestate da un gruppo di ragazzi». È il racconto di Ambra Morelli, 22enne pallanuotista di Firenze e studentessa di psicologia all’università di Padova, che ha deciso di denunciare sui social quanto le è accaduto in vacanza a Valencia, in Spagna. Mercoledì, 10 agosto, si trovava attorno alle 4:00 di mattina con le sue amiche alla discoteca Marina Beach, che chiudeva alle 3:30. La giovane ha spiegato in un post su Instagram che mentre stava fumando una sigaretta con le altre ragazze fuori dal locale è volata la scarpa di un ragazzo accanto a loro. Ha deciso così di raccoglierla e andare verso il gruppo da cui proveniva per restituirla. «Un ragazzo arriva e me la strappa via di mano con violenza e inizia ad insultarmi», scrive la 22enne spiegando che qui sono iniziati i problemi. Una delle amiche sarebbe arrivata in suo soccorso, dopo aver visto la violenta reazione del ragazzo, chiedendogli di andarsene. Lui le avrebbe tirato un calcio, sputato addosso più volte e insultata. «A quel punto – specifica la studentessa – come si consiglia ad ogni donna vittima di violenza cerchiamo di far valere la nostra voce e facendoci forza l’un l’altra abbiamo spinto il ragazzo che per ovvi motivi non ha minimamente subito il colpo. Le nostre amiche sono arrivate a cercare di tranquillizzarci e cercando di mandare via il tizio che continuava a sputarci pure da lontano». Ma questo è solo l’inizio: nessuno dei presenti è intervenuto. Poi è arrivata la polizia.

L’arrivo degli agenti: ci hanno «spinto e minacciato»

Ambra Morelli racconta che gli agenti al loro arrivo non le avrebbero aiutate, ma anzi le avrebbero ulteriormente aggredite. «L’unica cosa che ha saputo fare (la polizia, ndr) è lasciar andare il ragazzo e spingerci con forza a terra nella sabbia. La mia amica di schiena, io avevo la faccia nella sabbia. Non ho visto molto in quel momento, sentivo solo forti colpi su tutta la parte superiore del corpo. La mia amica penso che abbia perso i sensi e quando ci hanno rialzate ci volevano dividere, hanno separato le nostre mani incrociate con un forte colpo e hanno cominciato a minacciarci che ci avrebbero portate via con le manette». In tutto questo, la 22enne riferisce anche che le ragazze non hanno mai opposto resistenza. Tra gli agenti anche una donna, dice Ambra, a cui si sarebbero appellate e che, però, le avrebbe «trattate peggio degli uomini».

I giovani spagnoli: «Succede tutti i giorni»

La giovane commenta dicendo: «Eravamo spaventate, deluse, sole e umiliate. Chi avrebbe dovuto tutelarci ci stava aggredendo senza motivo, siamo riuscite a sfuggire da questa situazione non abbiamo ancora ben capito come, dopo che hanno visto il mio documento». E aggiunge che molti ragazzi del posto le hanno detto che «in Spagna queste cose succedono, succedono ogni giorno, succede anche di peggio e non può essere così». «I loro volti atterriti – conclude Morelli – e rassegnati ci hanno lasciato poche speranze per il futuro». Le ragazze sono state poi medicate in un ospedale del luogo, e la 22enne ha condiviso su Instagram le foto di lei con il naso sanguinante e un breve video in cui riprende i ragazzi del gruppo.

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