Veneto, la Corte d’Assise esclude tutte le liste di Forza Nuova. E la decisione potrebbe replicarsi anche nel resto d’Italia
Solo ieri i vertici di Forza Nuova annunciavano di aver «presentato liste in tutta Italia, a dimostrazione del fatto che il movimento non è stato sciolto, è vivo e riparte al contrattacco». Ma un contraccolpo per il partito neofascista di Roberto Fiore è arrivato oggi, 23 agosto, con la decisione della Corte d’Appello di Venezia di non ammettere le liste di Forza Nuova presentate in Veneto e, dunque, di escluderli dalla corsa elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Una decisione che se dovesse trovare conferma in altre Corti d’Appello, potrebbe innescare un effetto domino nel resto d’Italia, con l’esclusione di Forza Nuova dalle elezioni in tutto il Paese.
Secondo quanto accertato nelle ultime ore dalla Corte d’Appello di Venezia, infatti, le liste di Forza Nuova non presentavano i requisiti minimi richiesti per legge. Il motivo? Non sono state raccolte le 36 mila firme necessarie per poter correre alla prossima tornata elettorale. E nel tentativo di saltare l’ostacolo, Forza Nuova ha deciso di inserire nel proprio simbolo elettorale la sigla dell’associazione che riunisce i partiti di stampo nazional-rivoluzionario e neofascisti europei, ossia l’Apf, l’Alliance for Peace and Freedom. Ma per la Corte d’Appello di Venezia questo connubio di simboli non è valido. Luca Leardini, segretario regionale di Forza Nuova in Veneto, non ci sta, e annuncia ricorsi: «Vogliamo vedere se tutte le Corti d’Appello daranno la stessa interpretazione».
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