Napoli, la storia della nave militare greca in quarantena al porto di Napoli. Morta una soldatessa di 19 anni per febbre alta e disidratazione
Una nave della marina militare greca è ferma a Napoli. Si tratta della Prometheus, l’imbarcazione usata per la formazione di nuovi cadetti, che arrivava dalla Turchia con 250 passeggeri a bordo. Deve rimanere là, in quarantena. Lo ha deciso l’ufficio della Sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, perché si teme che al suo interno possa essere scoppiato un focolaio di Covid-19. Lo scorso 24 agosto, infatti, una militare greca di 19 anni era stata ricoverata all’ospedale del Mare. Quando è arrivata, le sue condizioni sono apparse subito critiche: aveva dolori ovunque, febbre alta e una forte disidratazione. La ragazza, Thalia Kordambalou, è morta nella notte. Un tampone eseguito post mortem ha provato come la 19enne avesse contratto il Covid lo scorso 10 agosto.
Come riporta Agi, la ragazza aveva febbre alta già in navigazione, ma ormai i sintomi del virus stavano sparendo. Per questo motivo, le autorità sanitarie ipotizzano che non sia stato il Covid a uccidere la cadetta Kordambalou. Non solo quello almeno. Non è escluso, infatti, che possa aver contratto una tossinfezione alimentare. La stessa che avrebbero altri due militari greci, un uomo e una donna di 21 anni, che al momento si trovano ricoverati in isolamento all’ospedale Cotugno. Come Kordambalou, hanno febbre alta e dolori, ma non sarebbero in pericolo di vita. Inoltre, entrambi sono risultati negativi al Covid.
La sosta a Tunisi
Come appreso da Ansa, la Prometheus aveva fatto una sosta durante la sua navigazione a Tunisi. Proprio là, una decina di membri dell’equipaggio avevano accusato problemi gastrici. L’ipotesi è che quindi i tre cadetti ricoverati a Napoli possano aver contratto la tossinfezione alimentare a causa del cibo che hanno ingerito in un pub tunisino. Nel frattempo, la salma della cadetta deceduta è stata sequestrata dall’autorità giudiziaria per l’autopsia. Si attende anche il via libera da Atene per l’esecuzione di tamponi per l’intero equipaggio della Prometheus.
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