Letta dà il via alla campagna elettorale, subito l’attacco a Meloni: «Quando era ministra, la disoccupazione giovanile è salita al 30%» – I video
«Noi ci crediamo: nessun destino è già stato scritto. Stiamo per vivere un momento che cambierà la storia del Paese». Esordisce con queste parole Enrico Letta, inaugurando la Festa dell’Unità a Bologna e dando il via alla campagna elettorale del Partito Democratico, in vista delle elezioni del 25 settembre. Il segretario del Pd prosegue: «Sono fiero di essere segretario di essere segretario di questo partito: un partito che è la comunità del “noi”, siamo la politica del noi anche perché nel nostro simbolo non c’è il mio nome. Quasi tutti gli altri partiti hanno preso quell’idea berlusconiana di mettere il proprio nome sul simbolo». Il segretario dem ha ripetuto sul palco quanto dichiarato poco prima ai giornalisti presenti: «Sono molto d’accordo con quanto detto da Draghi ieri al Meeting di Rimini: l’Italia è un Paese solido, un Paese che resisterà a ogni tempesta, perché ha tutti i fondamentali».
«E però – ha aggiunto Letta – bisogna dire chiaramente che chi guarda fuori dall’Italia si ricorda l’ultimo periodo in cui questa stessa destra andò al governo, e questa destra andò al governo nel 2008-2011 e fu costretta alle dimissioni per incapacità di gestire la crisi, ed erano le stesse persone: il presidente del Consiglio era Berlusconi, il ministro dell’Economia era Giulio Tremonti, che si ricandida, e Giorgia Meloni era ministro delle Politiche Giovanili di quell’esecutivo. Durante quei tre anni di governo la disoccupazione giovanile passò dal 20 al 30 per cento». Quindi, Letta incalza: «Quel governo portò praticamente l’Italia alla bancarotta, fu un disastro economico, ci vollero anni e anni di sacrifici e gli italiani se lo ricordano: ce lo ricordiamo tutti. Il nome di Tremonti vuol dire condono, e io credo che quando dall’estero si guarda con preoccupazione a questa destra, lo si fa perché si ricordano l’ultima volta che la destra ha governato».
Letta: «Esterrefatto dalla polemica sulle nostre proposte sulla scuola»
«Noi chiediamo agli italiani di scegliere: o di qua o di là – ha aggiunto Letta – perché con questa legge elettorale o si sta dalla parte delle destre o dalla nostra». Per «nostra», Letta intende «un’Italia con un Governo democratico, progressista e profondamente europeista». Ma a chi intende parlare il Partito Democratico? L’obiettivo del segretario è principalmente quello di convincere i tanti indecisi e gli astensionisti e che, secondo i principali sondaggi, si attestano all’incirca tra il 40-45 per cento della popolazione avente diritto di voto. E per fare questo, dice, terrà al centro della propria campagna la battaglia sulla scuola, nonostante le polemiche di questi giorni: «Sono rimasto esterrefatto da quanti hanno criticato le nostre proposte sulla scuola dell’infanzia: davvero c’è così tanta gente che vuole negare questo diritto ai bambini? È una polemica incredibile». Quindi ha concluso: «”La speranza siamo noi quando combattiamo tutte le ingiustizie“, sono state le ultime parole di David Sassoli».
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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