Usa, il Dipartimento di Giustizia pubblica i documenti sulla perquisizione nella villa di Trump a Mar-a-Lago
Il Dipartimento di Giustizia ha reso pubblica la dichiarazione «giurata» relativa alla perquisizione di Mar-a-Lago in Florida, che è possibile consultare a questo link. Questa dichiarazione giurata è scritta e confermata da giuramento, pronunciato solennemente davanti a un magistrato o pubblico ufficiale, che in giudizio ha valore di prova. Il documento è in versione redatta, vale a dire che le informazioni riservate o sensibili sono state nascoste, ma in esso sono esposte le ragioni del Dipartimento riguardo la perquisizione avvenuta lo scorso 8 agosto nella residenza di Donald Trump. Secondo l’ex presidente Usa, la diffusione dell’affidavit con omissis non rappresenta altro che «Un totale stratagemma di relazioni pubbliche da parte del dipartimento di giustizia e dell’Fbi». La pubblicazione è stata richiesta dal giudice federale Bruce Reinhart, con l’obiettivo di provare che la perquisizione sia avvenuta nell’ambito di un’indagine sulla cattiva gestione di informazioni riservate, sul furto di documenti governativi e sull’ostruzione alla giustizia. Pochi giorni fa, l’ex presidente Usa ha avviato una causa contro il governo degli Stati Uniti per quella che ha definito un’operazione «illegale e incostituzionale», che secondo i suoi legali sarebbe stata dettata «dalla politica».
Il contenuto del documento
Il documento esordisce spiegando che «il governo sta conducendo un’indagine penale riguardante la rimozione e la conservazione improprie di informazioni classificate in spazi non autorizzati, come pure l’illegale occultamento o rimozione di documenti del governo». Dall’affidavit (con omissis) si apprende inoltre che 14 delle 15 casse recuperate contenevano carte classificate (per un totale di 184 documenti) e 25 documenti erano top secret. La Cnn, citando l’affidavit, aggiunge che nell’edificio perquisito ci potrebbero essere prove di ostruzione della giustizia.
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