Il presidente della Federal Reserve: «Per ridurre l’inflazione bisognerà mantenere una politica restrittiva». E le Borse chiudono in calo
«Riportare la stabilità dei prezzi richiederà un’azione forte da parte della Fed». Così il presidente della Federal Reserve (la Banca centrale degli Stati Uniti d’America), Jerome Powell, alla 45° edizione del Simposio di Jackson Hole, in Wyoming. Per ridurre l’inflazione, ha detto Powell, l’economia dovrà subire «qualche dolore», ma riportare subito una stabilità dei prezzi «sarebbe ancora più doloroso». «Bisognerà mantenere una politica restrittiva per diverso tempo. La storia ci insegna ad avere cautela contro un allentamento prematuro della politica monetaria», ha aggiunto. Saranno i dati economici a guidare la decisione della Federal Reserve sull’ammontare del rialzo dei tassi di interesse alla prossima riunione di settembre, ha annunciato Powell, senza sbilanciarsi sulla possibilità che la Banca centrale alzi il costo del denaro dello 0,50 per cento o dello 0,75 per cento. Secondo Powell, il rallentamento della corsa dell’inflazione a luglio, infatti, è una buona notizia, ma «un singolo mese di miglioramento non è sufficiente» per la Fed.
Il discorso di Powell ha avuto un effetto immediato sulle Borse di tutto il mondo: a Wall Street, il Dow Jones perde l’1,7 per cento, Nasdaq cede il 2,62 per cento e S&P 500 perde il 2,08 per cento. I mercati azionari europei chiudono tutti in forte calo. La Borsa più debole è quella di Milano, con l’indice Ftse Mib che chiude con un ribasso del 2,49 per cento. La Borsa di Francoforte cede del 2,2 per cento, Amsterdam dell’1,8 per cento, Parigi dell’1,6 per cento e Madrid dell’1,5 per cento. Ha provato a tenere Londra, che ha concluso in calo dello 0,7 per cento. Sotto pressione anche titoli di Stato europei: il differenziale tra Btp italiano e Bund ha chiuso la seduta a 229 punti base con un massimo di giornata a quota 234, dopo i 222 ‘basis point‘ dell’avvio.
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