La Russia accusa un altro cittadino ucraino per l’attentato a Darya Dugina
Un secondo cittadino ucraino sarebbe coinvolto nell’attentato del 20 agosto scorso contro Darya Dugina. Lo sostiene il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), secondo cui Natalia Vovk, la donna ucraina indicata come l’esecutrice dell’attentato, ha avuto il supporto di un suo connazionale, il 44enne Bogdan Tsyganenko. Secondo i servizi russi, «Tsyganenko ha fornito a Vovk targhe e documenti falsi a nome di una cittadina kazaka, Yulia Zaiko, e insieme a Vovk ha assemblato un ordigno esplosivo improvvisato in un garage in affitto nel sud-ovest di Mosca». L’uomo, ha aggiunto l’Fsb, era entrato in Russia il 30 luglio dall’Estonia e «ha lasciato il territorio russo il giorno prima» dell’attentato.
L’agenzia di stampa Ap precisa che secondo i russi la videosorveglianza ha fornito prove documentali che l’autore del crimine, la cittadina ucraina Natalya Pavlovna Vovk, nata nel 1979, ha seguito personalmente Dugina nel parcheggio per gli ospiti del festival della tradizione. «Mentre si assicurava che Dugina lasciasse il festival, Vovk l’ha seguita su una Mini Cooper e ha fatto brillare l’ordigno esplosivo», prosegue l’Fsb. L’auto della figlia di Dugin è stata fatta saltare in aria vicino all’insediamento di Bolshye Vyazemy nella regione di Mosca il 20 agosto. La giovane donna è morta sul colpo. Sull’identificazione di Natalya Vovk sussistono molti dubbi.
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