Dopo la “pace” con Meloni, Salvini rilancia i decreti sicurezza (che non piacciono a lei): «Li riattiviamo in dieci minuti». Poi media: «Bloccare gli sbarchi si può»
Avranno anche mostrato, tra foto sorridenti e dichiarazioni congiunte, di essere uniti nel condurre la campagna elettorale, ma tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini gli attriti rimangono nei contenuti. Soprattutto sul tema immigrazione. Infatti, ieri 29 agosto, la leader di Fratelli d’Italia ha insistito sull’applicazione di un «blocco navale» al largo della Libia per contrastare l’immigrazione, incontrando il disaccordo degli alleati che, come gli esperti, lo ritengono di difficile realizzazione. Per Salvini, in particolare, il punto è un altro: «Per risolvere il problema delle immigrazioni clandestine non occorrono i blocchi», ha dichiarato già ieri. Basta rispolverare i suoi decreti sicurezza. «Possono essere riattivati in dieci minuti e costano zero. Hanno già funzionato, quindi non serve inventarsi niente di nuovo. Non costano un euro alle tasse dello Stato e si possono riattivare al primo consiglio dei ministri utile», ha detto anche oggi a Gela, durante una manifestazione elettorale.
Poi però, nel pomeriggio, sull’argomento è stato più generico, forse memore della polemica appena terminata: «C’è poi il tema dell’immigrazione e sicurezza – ha detto nella successiva tappa elettorale, a Cammarata – bloccare gli sbarchi si può, contrastare scafisti e trafficanti si può. Non è possibile che le televisioni di mezzo mondo parlino di Lampedusa, Pantelleria, Agrigento, Pozzallo, di Trapani solo per il tema dell’immigrazione. Con il voto del 25 settembre si potrà dare una marcia in più». Se la linea italiana, dopo le elezioni, sarà davvero il blocco navale come chiede Meloni non è chiaro. Anche perché a preferire la riattivazione dei decreti sicurezza (sebbene in parte bocciati dalla Consulta) è anche il moderato Maurizio Lupi, mentre Forza Italia aveva preso le distanze dal blocco navale già nei giorni scorsi: «I decreti sicurezza sono stati uno strumento utile e vanno ripristinati con la realtà che abbiamo davanti, che è un mondo in continua evoluzione. Le tensioni internazionali sono sotto gli occhi di tutti».
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