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Troppi decessi tra le donne incinte, la ministra della Salute portoghese si dimette: venti vittime solo nel 2020

31 Agosto 2022 - 20:55 Gaia Terzulli
Il caso è esploso dopo la morte di una turista indiana, colpita da un infarto mentre veniva trasferita da un ospedale all'altro a causa della scarsità dei posti

In Portogallo fa discutere il caso dell’ex ministra della Salute Marta Temido, che ieri, 30 agosto, ha rassegnato le dimissioni in seguito alla morte di una turista indiana incinta. Quest’ultima, alla trentesima settimana di gravidanza, è stata colpita da un infarto mentre veniva trasferita da un ospedale all’altro di Lisbona, poiché nel primo, il Santa Maria, il reparto di neonatologia era al completo. Stando a quanto riferito dalle autorità, il figlio della donna sarebbe stato partorito in buona salute dopo un taglio cesareo d’urgenza, mentre sulla morte della madre è stata avviata un’indagine.

L’allarme carenza medici in Portogallo

In questi mesi il Portogallo, come l’Italia, sta facendo i conti con una grave carenza di medici e infermieri negli ospedali, che nella nazione iberica interessa particolarmente i reparti di ginecologia e ostetricia. La situazione ha costretto il ministero della Salute a disporre misure emergenziali, come la chiusura dei reparti di alcuni ospedali nei weekend e durante le vacanze per carenza di personale. Misure che, approvate dalla ministra Temido, erano state assai criticate perché, non di rado, costringono le donne incinte a viaggi più lunghi e rischiosi per raggiungere un ospedale. Episodi gravi si erano già verificati negli scorsi mesi, quando due neonati erano morti proprio a causa delle lunghe attese per i trasferimenti interospedalieri a cui erano state sottoposte le madri.

Le reazioni alle dimissioni

L’emittente televisiva nazionale RTP ha trasmesso le dichiarazioni del presidente dell’Associazione dei medici portoghesi, Miguel Guimaraes, secondo il quale Temido si sarebbe dimessa perché non aveva trovato nessun modo per risolvere la crisi in cui versa il Paese. Scelta che, se vera, verrebbe guardata con riprovazione dal presidente dell’Associazione per la salute pubblica portoghese, Gustavo Tato Borges, che si è detto «sorpreso delle dimissioni», avvenute proprio nel momento in cui bisognava impegnarsi a risolvere «i gravi problemi della sanità nazionale».

L’interrogazione parlamentare del Psd e i dati sui decessi

Intanto, dopo l’ultimo caso della turista indiana, il partito socialdemocratico (Psd) portoghese, leader dell’opposizione, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere ulteriori chiarimenti alla dimissionaria Temido – che ancora non è stata sostituita – sulla crescita del tasso di mortalità materna degli ultimi anni. Dai dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica e dallo stesso Istituto superiore di sanità, infatti, si rileverebbe una tendenza all’aumento dei decessi per ogni 100 mila nati vivi: 12,8 nel 2017; 17,2 nel 2018; fino ad arrivare, dopo un’inflessione nel 2019, ai 20 decessi nel 2020. E questo sarebbe il numero più alto degli ultimi 38 anni. L’opposizione aveva chiesto un rapporto più approfondito sui numeri rivelati già lo scorso luglio, ma il ministero, denuncia ora il Psd, aveva risposto dicendo di avere bisogno di pochi giorni di proroga per rivedere il testo dal punto di vista ortografico.

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