Gli ispettori Aiea arrivano alla centrale di Zaporizhzhia. Mosca accusa: «Gli ucraini sparano sul punto di incontro»
La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) dopo essere partita dalla città di Zaporizhzhia è arrivata alla centrale nucleare a circa 120 chilometri di distanza, riferisce l’agenzia Ria Novosti. In mattinata, Mosca aveva accusato le forze armate ucraine di aver sparato colpi di artiglieria sulla località scelta come punto di incontro della missione. Il ministero della Difesa russo aveva denunciato spari vicino alla cittadina di Vasylivka (a 68 km circa dalla centrale nucleare). Secondo l’autorità di Mosca, alcuni proiettili sarebbero finiti anche vicino al primo reattore. L‘arrivo è stato ritardato di tre ore, ha scritto Reuters, dopo la trattativa con i militari ucraini. «Ci sono state attività militari, anche questa mattina, pochi minuti fa» ma «non ci fermiamo, ci muoviamo», ha detto ai giornalisti Rafael Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. «Inizieremo immediatamente a valutare la situazione della sicurezza nell’impianto», ha aggiunto. Lo stesso Grossi ha annunciato che esperti dell’agenzia rimarranno nella centrale dopo la partenza della delegazione, che – fa sapere l’amministrazione filorussa – resterà nell’impianto fino a sabato.
Accuse reciproche
Russia e Ucraina continuano nel frattempo a rimpallarsi la responsabilità dell’ultimo bombardamento sulla struttura. Secondo Kiev le forze russe stanno bombardando l’area della centrale nucleare. Secondo il ministero della Difesa russo, citato da Ria Novosti, sono invece le forze ucraine che stanno bombardando il punto di incontro della missione. Ovvero nell’area dell’insediamento di Vasilyevka e della centrale nucleare. Uno dei due reattori intanto è stato spento. Sempre secondo Mosca i presunti sabotatori sono morti. «Intorno alle 6:00 di oggi (le 5:00 in Italia), due gruppi di sabotaggio dell’esercito ucraino per un massimo di 60 persone, a bordo di sette barche, sono sbarcati sulla riva del bacino idrico di Kakhovka, tre chilometri a nord-est della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Hanno cercato di prendere il controllo della centrale», ha dichiarato il ministero. «Sono state prese misure, anche con l’uso dell’aviazione dell’esercito, per eliminare l’avversario».
Il sistema di protezione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia è scattato questa mattina dopo l’attacco dell’artiglieria, disattivando il reattore numero 5 dell’impianto. Lo ha annunciato la società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, citato Unian. Secondo Energoatom il reattore è stato spento automaticamente alle 4:57 (le 3:57 in Italia) dopo un altro attacco di mortaio delle forze russe. Il capo dell’amministrazione nominata da Mosca a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov, ha affermato invece che il reattore è stato spento in seguito ai colpi di artiglieria ucraini, riporta la Tass.
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