Rivelata la lista delle carte sequestrate a Trump dall’Fbi: trovate vuote 48 cartelle che contenevano documenti classificati
Dopo la perquisizione della villa a Mar-a-Lago dell’ex presidente Usa Donald Trump da parte dell’Fbi la giudice della Florida Aileen Cannon ha deciso di rendere pubblico l’inventario del materiale sequestrato. Come raccontato dalla Cnn, a cui è stata fornita una copia della lista, nell’elenco compare una grossa quantità di giornali, riviste, vestiti e regali trovati dai federali nel disordine più totale. Nel caos descritto si aggiungono anche 5.000 pagine di documenti presidenziali, tra cui oltre 300 carte con scritto “top secret“. Ma c’è di più. Tra le ultime indiscrezioni sembrerebbe che nella sua perquisizione a Mar-a-Lago l’Fbi abbia scoperto anche decine di cartelle vuote contrassegnate con la parola “classificato” e documenti top secret che non erano però custoditi nella stanza-deposito ma nell’ufficio personale di Trump.
L’inventario
Secondo l’inventario sono state recuperate 33 scatole di documenti, di cui oltre 11 mila non classificati, 18 top secret, 53 segreti e 31 confidenziali. Si aggiungono poi i 48 contenitori vuoti “classificato” ed altri 42 vuoti contrassegnati con la scritta “da restituire a segreteria dello staff/collaboratore militare”. All’appello quindi mancherebbero ancora diversi documenti che in queste ore alimentano i sospetti degli investigatori e il timore che ci sia del materiale mancante utile all’indagine. Dei 18 documenti top secret, sette erano nell’ufficio di Trump, così come 17 dei documenti segreti, insieme a decine delle cartelle vuote. Il motivo per cui i documenti scoperti si trovassero nelle mani di Trump e nella villa di Mir-a-Lago al momento non è noto.
La causa di Trump contro l’Fbi e l’accusa ai suoi avvocati
Lo scorso 31 agosto il documento del tribunale del Dipartimento di giustizia accusava gli avvocati dell’ex presidente di presunti tentativi di inquinamento delle prove. «Il governo ha prove del fatto che i documenti del governo sono stati probabilmente nascosti e che sono stati probabilmente intrapresi sforzi per ostacolare le indagini del governo», ha dichiarato il capo del controspionaggio del Dipartimento di Giustizia Jay Bratt. La perquisizione di Mar-a-Lago è avvenuta lo scorso 8 agosto. Subito dopo l’ex presidente aveva fatto causa al dipartimento di Giustizia mettendo in campo i suoi legali e definendo la mossa dell’Fbi frutto di «un meschino attacco politico» e «un atto incostituzionale».
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