Il prete dei cimiteri dei bambini mai nati: «Seppellire i feti è giusto»
Don Maurizio Gagliardini è il sacerdote dei cimiteri dei bambini mai nati. Presidente dell’associazione “Difendiamo la vita con Maria”, oggi spiega all’AdnKronos che è d’accordo con la proposta di Fratelli d’Italia contro la quale si sono scagliati Pd e M5s. « Un feto non è una carcassa, o spazzatura, è un resto mortale. Come tale giusto darne sepoltura», spiega Gagliardini. «La nostra iniziativa – osserva con l’agenzia di stampa – non è assolutamente contro le donne. La cosa che impressiona chi è contrario, è accettare che queste siano persone, in realtà i genitori sanno perfettamente che era il loro bambino. C’è un piccolo cadavere, quando viene espulso la mamma si trova in mano un piccolo corpicino. È una realtà. Chi non conosce la legge e poi viene a sapere tardivamente della possibilità di sepoltura si imbufalisce . Questa iniziativa di FdI credo sia fatta con l’intento di onorare i resti mortali, quindi ben venga fuori da polemiche che non fanno che confondere».
«Non è contro le donne»
Seppellire i morti, sostiene il sacerdote, «è un principio universale, umano, a prescindere da ogni forma di ideologia o di adesione religiosa. Chi si oppone è perché pensa che i feti non siano defunti, in realtà una gravidanza che si interrompe purtroppo consegna alla famiglia un cadavere. Un resto mortale. Se questa proposta può aiutare a capire, ben venga. Lo scontro confonde tutto. Noi rispondiamo al magistero della Chiesa, che prevede la sepoltura dei morti». Attualmente il prete si trova a collaborare non solo con famiglie cattoliche ma con persone di ogni credo religioso.
«Spesso abbiamo collaborato con gruppi musulmani che ci hanno chiesto assistenza. Noi non operiamo in vista di una opera persuasiva di chicchessia, ci occupiamo dei resti mortali quando si interrompe una gravidanza per motivi spontanei per qualsiasi malattia, o eventualmente anche per motivi procurati. C’è un fatto sotto gli occhi delle famiglie, ma della società in generale: c’è un cadavere, che è oggetto di indicazioni normative da parte della legge italiana, al quale è giusto dare sepoltura». L’associazione ha anche un numero verde per l’elaborazione del lutto: «Spesso anche i padri chiamano. I genitori hanno diritto a chiedere il corpo del loro bambino entro le 24 ore ma servono documenti, ci sono regole precise di cui le famiglie non sono sempre a conoscenza. Passate le 24 ore hanno perso ogni diritto e spesso le famiglie non lo sanno. Noi diamo assistenza a chiunque ce lo chieda».
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