La previsione del giornale tedesco su Meloni e gli italiani: «L’amore per lei passerà al solito come un peto»
«Fugace come una scorreggia». Così il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung definisce l’attaccamento degli italiani per i leader politici del Paese e in particolare l’innamoramento per il capo di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. «L’Italia si è innamorata perdutamente ancora una volta», recita il sommario, «questa volta della postfascista Giorgia Meloni, che proviene dall’angolo più oscuro dello spettro politico». E aggiunge: «L’unica cosa positiva è che si disinnamorano rapidamente. In un Paese in cui a quanto pare tutti possono governare una volta ogni tanto». Il giornalista Oliver Meiler basa l’articolo sulla rapidità con cui gli elettori italiani cambiano i loro gusti: «Bisogna immaginarselo, da Mario Draghi, la superstar internazionale, il salvatore dell’euro e con questo dell’Europa, a Giorgia Meloni, leader dei postfascisti, “romana di Roma”, come dicono in Italia. Quando dal “cliché” si finisce “nel grottesco”», scrive Meiler, accompagnato nell’analisi anche da due giornalisti italiani intervistati, Filippo Ceccarelli e Aldo Cazzullo. «Questo è possibile solo da noi», aggiunge Ceccarelli, «da Draghi a Meloni, con massima disinvoltura. Danzando».
«Gli italiani? Perdono la testa per clown, impostori e fascisti»
Il testo dai toni duri nei confronti del popolo italiano continua con il giornalista tedesco che fa riferimento direttamente agli elettori: «Che succede agli italiani? Perché perdono la testa per clown, impostori, imbonitori, rottamatori, e ora per l’epigono dei fascisti? E perché si disinnamorano così facilmente?». Il ritratto è quello di un elettorato «volatile», di una politica «totalmente fluida», e di un tema «talmente permanente» che non può non essere considerato un vero e proprio «fenomeno sociale». L’intervistato Ceccarelli poi si lancia in una previsione sul futuro politico della leader FdI e sulla percezione che il popolo ne comincerà ad avere: «Quando sarà stata cinque sei mesi a Palazzo Chigi con l’incarico di capo del governo ci saranno i primi che diranno: che tortura questa Meloni. Guarda, pensa solo a sé. Cosa pensa lei alla fine, chi è?». La descrizione di quello che sembra essere un corso e ricorso storico nella storia politica italiana, si conclude poi con la ripresa audace del titolo: «A quel punto Meloni andrà probabilmente via. In una scorreggia».
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