L’attacco hacker al Gestore dell’energia italiano: a rischio dati sensibili. Sospetti su un virus russo
Sarebbe russo l’attacco hacker che ha colpito il Gse (Gestore dei Servizi Energetici) nazionale nella notte tra il 28 e il 29 agosto. L’evento è particolarmente rilevante perché è proprio il Gse che si sta occupando di acquistare il gas naturale sul mercato per riempire gli stoccaggi italiani prima dell’inverno. La cifra consegnata dallo Stato all’ente ammonta a quattro miliardi di euro. Il codice intruso nei sistemi informatici è stato definito dalla società un «ransomware (un ransomware è un tipo di virus che blocca i dati della macchina colpita finché l’utente non paga un riscatto, in inglese, ransom, ndr) di nuovissima generazione». Ad essere colpiti sono stati la rete, il client, l’infrastruttura degli applicativi, il server dei file e i sistemi di posta elettronica. A una settimana dall’attacco la compagnia non si ancora ripresa del tutto: «sono in corso, da parte di fornitori particolarmente qualificati a livello internazionale, tutte le attività di analisi e le verifiche del caso per il ripristino della piena operatività dei servizi informativi quanto prima possibile» fa sapere il Gse citato dal Corriere della Sera. Proprio per questo la società non si sente di «escludere che il grave attacco subito possa aver coinvolto dati personali e particolari nella Titolarità del GSE a qualsivoglia titolo».
L’avvertimento: «Cambiate le password»
Per questo motivo le parti coinvolte sono state avvisate: «tutti i Soggetti interessati che può sussistere il rischio che le password personali utilizzate per l’accesso ai sistemi GSE siano tra i possibili dati sottratti. Si comunica al riguardo che non appena verranno riattivati i sistemi, il GSE provvederà con apposita comunicazione a far effettuare il cambio password obbligatorio per accedere ai propri servizi. Inoltre, fino a diversa comunicazione di riavvio anche della posta elettronica, che sarà data pubblicamente, si invita a prestare la massima attenzione alle e-mail che in questi giorni sembrano da ricondursi al GSE e che potrebbero invece costituire tentativi di phishing [pratica tipica degli hacker che fingendosi qualcun altro inducono l’utente a cliccare su link che consegnano dati al malintenzionato, spesso per email]».
Il piano del governo per le imprese energivore
L’attacco è giunto proprio mentre il Gse attende che un decreto attuativo lo abiliti a alla compravendita di energia a medio termine che verrebbe poi ceduta a prezzi calmierati alle imprese energivore. L’idea sarebbe attuabile poiché al momento il prezzo dell’energia elettrica è legato a quello del gas, che è schizzato alle stelle. Tuttavia, non tutta l’elettricità viene prodotta bruciando gas, che significa che il prezzo della corrente si è gonfiato più di quanto avrebbe fatto se avesse solo seguito domanda e offerta. Ad essere particolarmente economica è l’elettricità prodotta a partire da fonti rinnovabili ed è proprio questo il costo di produzione che le imprese dovrebbero sostenere.
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