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Espulso 13 volte, torna in Italia per amore: la giudice lo assolve

06 Settembre 2022 - 07:46 Redazione
emiliano fejzo
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Emiliano Fejzo vuole stare vicino alla compagna gravemente ammalata. Il tribunale gli dà ragione

Emiliano Fejzo, cittadino albanese di 39 anni, ha un bel record di cui fregiarsi. È stato infatti espulso dall’Italia per ben 13 volte. E per 13 volte è tornato nel Belpaese. Stabilendosi a Sant’Ilario d’Enza in provincia di Reggio Emilia, dove risiede la sua fidanzata. L’ultima violazione risale al 2019. E, secondo il suo racconto, ha buoni motivi a cui appoggiarsi. La sua compagna, Alina, ucraina di 57 anni, con permesso di soggiorno a tempo indeterminato, è gravemente malata. «Io e lei ci siamo conosciuti in Italia una ventina di anni fa. Alina soffre di una malattia degenerativa – ha raccontato davanti al giudice Cristina Beretti secondo quanto riporta il Resto del Carlino -. Nel giugno di tre anni fa fui costretto all’ultimo rimpatrio: mi caricarono sull’aereo a Milano e arrivai in Albania. Ma dopo un paio di giorni lei mi telefonò: ‘Sto male’. Non ci pensai due volte: il giorno dopo salii su un barcone e rientrai a Sant’Ilario, per starle vicino».

La malattia di Alina e le espulsioni di Emiliano

Due mesi dopo il suo ultimo rientro in Italia da clandestino i carabinieri lo hanno arrestato. Fejzo ha successivamente trovato il modo per regolarizzare la sua posizione e ha ottenuto il permesso di soggiorno. Ma in febbraio è finito di nuovo in galera. Per scontare gli anni a cui è stato condannato per i reati di rientro illegale in Italia, resistenza a pubblico ufficiale, false generalità e tentato furto. Per l’ultimo rientro il pubblico ministero ha chiesto un anno di pena. L’avvocata Sarah Dell’Accantera ha prodotto i certificati che attestano la malattia della compagna. E la giudice Beretti alla fine lo ha assolto. Perché «il fatto non costituisce reato», visto che lei «ha un’invalidità civile al 100% e non lavora. «Dopo la condanna definitiva di Fejzo, abbiamo fatto un incidente di esecuzione per far mettere in continuazione i reati, ottenendo che la pena scendesse intorno ai 2 anni», spiega l’avvocata. La regolarizzazione potrebbe avvenire attraverso il matrimonio: «Fajzo aveva trovato lavoro presso na ditta edile, ma non aveva i documenti per stare in Italia. Ora vorrebbe sposarsi per avere il permesso di soggiorno per motivi familiari, per il quale serve il nulla osta dell’ambasciata albanese, che dura tre mesi».

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