Russia, il Pil in calo del 2,9% nel 2022. Mosca: «Il piano Cingolani sul gas voluto da Usa e Ue, l’Italia soffrirà»
Il prodotto interno lordo della Russia si contrarrà del 2,9% quest’anno. E un ulteriore calo dello 0,9% è previsto per il 2023. Lo annuncia il ministero per lo sviluppo economico citato dalla Tass. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Maxim Reshetnikov si tratta di contrazioni molto inferiori a quelle previste all’inizio della cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina e che lasciano spazio a «un moderato ottimismo», secondo quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Un lavoro enorme è in corso per stabilizzare l’economia nonostante le azioni ostili contro di noi», ha aggiunto Peskov. «Ora il ministero prevede una contrazione dell’economia del Paese del 2,9% nel 2022 e dello 0,9% nel 2023», ha dichiarato Reshetnikov ai giornalisti a margine del Forum Economico Orientale. Il ministro ha affermato che l’economia russa potrebbe entrare in crescita trimestrale entro la fine del 2022. Peskov ha invece fatto sapere che la decisione del presidente Vladimir Putin di condurre la speciale operazione in Ucraina è sostenuta dall’assoluta maggioranza dei russi. «Possiamo solo parlare di consolidamento qui, perché la maggioranza assoluta della popolazione del nostro Paese sostiene la decisione del nostro comandante in capo e presidente».
Infine, Peskov ha incolpato le sanzioni per la mancata riparazione di Nord Stream 1: «Non possiamo dire come saranno condotte le riparazioni (presso il Nord Stream) poiché le sanzioni le impediscono», ha affermato, riferisce la Tass. «Gazprom ha ripetutamente confermato la sua affidabilità come garante della sicurezza energetica del continente europeo, ma le sanzioni imposte dall’UE, dal Regno Unito, Stati Uniti e Canada hanno praticamente rotto il sistema di manutenzione tecnica dei componenti delle turbine che garantiva il pompaggio». Intanto Mosca va all’attacco del piano italiano per la riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche russe, messo a punto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani: «È imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire», afferma in un post su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.
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