Il piano dell’Ue per l’emergenza gas: extraprofitti delle aziende ai cittadini e lavoro notturno per risparmiare elettricità
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen anticipa oggi il piano per il risparmio energetico e le bollette dell’Unione. Il progetto da discutere venerdì 9 settembre tra i ministri dell’Energia europei prevede una riduzione dei consumi di elettricità, un meccanismo di redistribuzione ai cittadini degli extraprofitti delle compagnie energetiche e un tetto al prezzo del gas russo. Oltre alle misure di liquidità per sostenere le aziende. L’intero pacchetto di misure dovrebbe essere reso noto martedì prossimo. E c’è anche un’idea per aggirare l’ostacolo dell’unanimità, necessaria per votare il price cap sul gas. Ovvero quello di utilizzare l’articolo 122 del Trattato commerciale oppure la politica commerciale dei dazi.
Ursula von der Leyen e il price cap
Del piano Ue parlano oggi La Stampa in un articolo a firma di Marco Bresolin e altri giornali europei. Una delle novità è una tassa sugli extraprofitti di chi produce energia: «Le società energetiche stanno facendo grandissimi guadagni non previsti che sono completamente slegati dai loro costi o dai loro investimenti, mentre i clienti devono pagare bollette astronomiche». Da qui la misura d’emergenza per «riportare un equilibrio sociale. Proporremo di canalizzare questi guadagni delle società energetiche verso le famiglie più vulnerabili e verso le imprese. Questo assicurerà che i cittadini possano beneficiare più rapidamente e chiaramente dei nostri investimenti massicci nelle rinnovabili. Che costano meno, sono pulite e fatte in casa». Un’altra proposta riguarda lo spostamento dell’orario di lavoro delle aziende: «Dobbiamo focalizzarci sulla riduzione dell’uso dell’elettricità durante le ore di punta, proprio per appiattire i picchi. Per questo lavoreremo con gli Stati membri per trasferire il più possibile il consumo di elettricità verso periodi in cui la domanda è inferiore». L’esempio: «Alcuni processi industriali automatizzati potrebbero passare al fine settimana oppure di notte». Per il pericolo speculazione si pensa di sottoporre la Borsa del gas di Amsterdam (TTF) alla supervisione dell’Autorità Europea degli strumenti e dei mercati finanziari (Esma).
Il tetto al prezzo dell’elettricità
Sul price cap c’è un primo nodo da sciogliere: il tetto va posto solo al gas russo o a tutto quello che l’Europa importa? La seconda strada sta guadagnando consensi ed è ben vista anche dall’Italia. A Roma, in linea di principio, già il tetto al prezzo del gas russo è considerata una vittoria. Ma è una mossa che, ora che Mosca ha chiuso i rubinetti, nell’immediato avrebbe effetti concreti marginali. Diverso sarebbe un price cap da porre a tutto il gas importato dall’Ue o almeno a quello che giunge via tubo (quindi anche da Algeria o Azerbaigian, ad esempio), come suggerito dal presidente della commissione Ambiente Pascal Canfin, vicinissimo a Emmanuel Macron. Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche quella di inserire un price cap sull’elettricità.
Leggi anche:
- Gas, von der Leyen sugli attacchi di Mosca all’Ue: «Quello di Putin è un giochetto cinico per dividerci»
- Von der Leyen: «Tutti i Paesi Ue devono ridurre del 15% i consumi di gas. Pronti allo stop dalla Russia»
- Gas, l’Ue guarda all’Azerbaigian: von der Leyen vola a Baku. E le forniture continuano a crescere
- Von der Leyen sul gas: «Prepariamoci al taglio totale delle forniture dalla Russia»
- Crisi energetica: a luglio un piano Ue straordinario. Von der Leyen: «Per evitare frammentazioni e ritorno ai combustibili fossili»