Incendio Torre dei Moro, chiuse le indagini per 18: anche due pompieri. Il pm: «Scenari inquietanti»
Si sono chiuse oggi le indagini della Procura di Milano sul maxi incendio della Torre dei Moro, l’edificio di 18 piani che prese fuoco il 29 agosto dello scorso anno a Milano. Sono diciotto le persone indagate per cui la Procura chiederà un rinvio a giudizio. Tutti accusati di disastro colposo, per aver «concorso ai vizi di progettazione e di realizzazione degli esterni della costruzione e alla scelta dei pannelli di rivestimento delle vele del palazzo, responsabili dell’incontrollabile propagazione dell’incendio». Nell’atto di conclusione delle indagini, coordinate dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella, figurano i nomi di costruttori dell’edificio, committenti dell’opera, venditori degli appartamenti, tecnici incaricati e installatori dei pannelli posati sulla facciata della torre. Ma anche due vigili del fuoco, autori del certificato anti-incendio rilasciato nel 2011. Al momento, ha fatto sapere la Procura, gli esiti delle indagini stati comunicati a 15 dei 18 attuali indagati.
«Scenari inquietanti»
L’inchiesta, ha fatto sapere il procuratore Marcello Viola in una nota, ha «disvelato scenari inquietanti e al contempo istruttivi, che devono servire da monito, su violazioni delle normative sulla sicurezza dei prodotti e su pratiche elusive per il conseguimento di certificazioni e omologazioni, adottati da produttori, distributori e presso istituti di certificazione». L’episodio, si legge ancora, «costituisce un caso di particolare gravità, dalle molteplici e complesse implicazioni». Nel corso delle indagini, infatti, è emerso che «materiali identici e stesse tecniche di messa in opera, che trasformavano il palazzo di Milano in una torcia, sono utilizzati in Italia e in altri paesi per le facciate di svariati edifici pubblici e civili».
Tra i casi citati dal procuratore Viola anche l’incendio nel 2017 della Grenfell Tower di Londra, dovuto «ai rivestimenti della facciata con pannelli ACP (Aluminium Composite Panel) identici a quelli della torre di via Antonini a Milano, imbottiti di polietilene, montati in sospensione col vuoto retrostante, con decine di camini verticali, di altezze anche superiori ai 54 metri, a contatto con gli stessi pannelli altamente combustibili». Le indagini, infine, hanno accertato che la rapidità di propagazione delle fiamme è stata favorita proprio dai pannelli. Secondo i pm, è «miracolosa» l’assenza di vittime, al di fuori dei due animali domestici. Una circostanza dovuta quasi sicuramente al fatto che l’incendio è scoppiato a fine agosto e la maggior parte dei condomini non era in casa.
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