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Che cosa sappiamo del giornalista Mattia Sorbi ferito in Ucraina

08 Settembre 2022 - 20:43 David Puente
Dal dubbioso account Facebook alla sua precedente collaborazione con il canale televisivo Zvezda del Ministero della Difesa russo

Non siamo in grado di sapere con certezza cosa sia successo a Mattia Sorbi, il giornalista italiano ferito in Ucraina e attualmente ricoverato in una struttura medica controllata dai russi. Fonti della Farnesina riferiscono di essere in contatto costante con il giornalista, che «ha poca copertura per comunicare ma dispone di un contatto libero». Nel frattempo, circola un post Facebook attribuito a Sorbi nel quale dichiarerebbe di stare bene e al sicuro, con difficoltà nel comunicare e rimandando a un prossimo futuro la pubblicazione delle storie da lui raccolte. Nessun accenno ai fatti che gli riguardano, al contrario dei canali del Ministero della Difesa russo dove viene pubblicata una versione diversa dell’accaduto incolpando gli ucraini. La ricerca di Mattia Sorbi ha inizio a seguito di un post Facebook del 6 settembre 2022 pubblicato dal collega tedesco Arndt Ginzel, nel quale sostiene di non avere più notizie del giornalista italiano dal 31 agosto mentre era diretto a Oleksandrivka, nel distretto di Cherson. Le prime notizie arrivano soltanto giovedì 8 settembre, due giorni dopo il post di Ginzel, scoprendo che Sorbi si trova in mani ai russi dopo un conflitto a fuoco.

La versione russa

A seguito della diffusione della notizia del suo ritrovamento, il Ministero della Difesa russo pubblica attraverso il suo canale Telegram, alle ore 14:31, un video dove Sorbi rilascia poche e faticose dichiarazioni dal lettino di quello che sembra essere un ospedale. Il post viene accompagnato da un altro, pubblicato a pochi minuti di distanza, dove il Ministero accusa accusa l’esercito ucraino di aver tradito il giornalista nel tentativo di ucciderlo per addossare la colpa ai russi.

Mentre il giornalista tedesco affermava che si erano perse le tracce di Sorbi dal 31 agosto, il Ministero della Difesa russo sostiene che il giornalista italiano si trovava il 29 agosto insieme a due uomini in uniforme ucraino diretto verso le postazioni dell’esercito di Kiev. I due avrebbero accompagnato Sorbi in taxi fino ad un certo punto del viaggio, mostrandogli la direzione per proseguire il suo viaggio. Un’indicazione che lo avrebbe portato verso un percorso minato dagli ucraini. Secondo i russi, sarebbe stata una mina ad uccidere l’autista e a ferire gravemente il giornalista italiano.

Un’immagine di quella che risulterebbe essere l’auto, che si presume sia stata colpita da una mina, in cui si trovava a bordo Mattia Sorbi.

L’account Facebook

In molti hanno diffuso un post Facebook pubblicato dal profilo “MattiaSorbi Press”, il quale però risulterebbe di recente creazione con le uniche due foto caricate giovedì 8 settembre 2022 intorno alle ore 13.

Circa 20 minuti dopo la pubblicazione della foto profilo, compare il post dove annuncia di stare bene. Il testo è scritto in due lingue, italiano e inglese.

Ciò che risulta strano è che Mattia aveva già un account Facebook, con il quale la redazione di Open ha un’amicizia in comune che ne conferma l’autenticità. Il profilo risulta “chiuso” dallo stesso giornalista e visibile solo agli amici.

Il dati del video diffuso dai russi

Il video diffuso dal Ministero della Difesa russo riporta nel nome file «i militari russi salvano la vita a Mattia Sorbi, giornalista italiano» in lingua inglese. La clip risulta montata ed esportata giovedì 8 settembre 2022 alle ore 15:00(UTC+3), ossia intorno alle 13 ore italiane, mentre la ripresa di Sorbi dal lettino di quello che sembra un ospedale, salvate con il nome file «Mattia italo-giornalista fatto saltare in aria da una mina» in lingua russa, risale al 4 settembre 2022.

La versione ucraina

Secondo quanto pubblicato dal canale Telegram Spravdi del Governo ucraino, Mattia Sorbi sarebbe scomparso il 31 agosto 2022 dopo essersi diretto verso Cherson nonostante avessero tentato di convincerlo a non andare. Gli ucraini negano la presenza degli uomini in uniforme e riportano che l’accompagnatore ucraino ingaggiato da Sorbi si sarebbe rifiutato di accompagnarlo per non rischiare la vita nella “zona rossa”. Dichiarano di non conoscere i motivi che avrebbero spinto il giornalista a proseguire verso le linee di combattimento.

Dai canali ucraini si apprende che Mattia Sorbi lavorava precedentemente come corrispondente per il canale televisivo del Ministero della Difesa russo ZVezda, come dimostrato da un video pubblicato su Youtube il 2 ottobre 2014. Secondo gli ucraini, il giornalista italiano aveva promosso la propaganda separatista sugli avvenimenti dell’aeroporto di Donetsk. Citando un articolo del sito italiano Mowmag, gli ucraini descrivono Sorbi come «propagandista di dubbie ideologie», tra le quali l’omofobia.

Che cosa sappiamo

Quel che sappiamo è che Mattia Sorbi si trova in questo momento sotto la custodia dell’esercito russo in quello che sembra un centro ospedaliero nelle zone occupate in Ucraina. Le date fornite dagli amici, dagli ucraini e dai russi sulla sua scomparsa sembrano non combaciare, così come non si hanno certezze riguardo a chi avrebbe o meno accompagnato il giornalista nella “zona rossa” oltre all’autista dell’auto deceduto sul colpo. Secondo i russi, gli ucraini avrebbero mandato il giornalista italiano verso una morte certa nella speranza di incolpare l’esercito di Mosca. Gli ucraini, invece, affermano che a Sorbi sarebbe stato sconsigliato il viaggio in quelle aree, ritenute troppo pericolose. Infine, si scopre che il freelance lavorava già in passato per i media russi legati al Ministero della difesa della Federazione russa.

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