Pakistan, le alluvioni danneggiano «gravemente» il Mohenjo-Daro, sito Unesco di 5mila anni fa – Le foto
Le piogge torrenziali che da settimane hanno messo in ginocchio il Pakistan non risparmiano neanche i patrimoni Unesco. Secondo la Cnn, il Mohenjo-Daro, uno dei più antichi insediamenti umani preservati al mondo, è stato «gravemente danneggiato» dalle inondazioni. «Purtroppo abbiamo assistito alla distruzione massiccia del sito», si legge in una lettera del Dipartimento per la cultura, il turismo e le antichità dello Stato di Singh, inviata all’Unesco. Nella lettera, firmata dal curatore Ihsan Ali Abbasi e dall’architetto Naveed Ahmed Sangah, si spiega che il sito veniva utilizzato come alloggio temporaneo per i residenti delle aree circostanti costretti ad abbandonare le proprie case allagate. «Per motivi umanitari abbiamo dato loro rifugio nei nostri alloggi, parcheggi, negozi e al piano terra del museo».
Cos’è il Mohenjo-Daro
Il Mohenjo-Daro è un’antichissima città risalente all’età del Bronzo, costruita tra il 3300 e il 1300 avanti Cristo, e il suo nome significa letteralmente «il monte dei morti». Nel 1980, le rovine della città sono state inserite tra i beni protetti dall’Unesco. Si tratta di un’area che copre una superficie totale di cento ettari e viene considerata un’importante fonte di informazioni sui popoli cui apparteneva, ossia la civiltà della valle dell’Indo.
September 7, 2022
Il bilancio delle alluvioni
Le forti piogge monsoniche che da settimane colpiscono il Pakistan hanno lasciato un terzo del Paese sott’acqua, colpendo più di 33 milioni di persone. In un’intervista alla rete televisiva Cnbc, il ministro degli Esteri del Pakistan, Bilawal Bhutto Zardari, l’ha definito «un disastro climatico di proporzioni bibliche». Dall’inizio dell’emergenza, infatti, si stima che le alluvioni abbiano ucciso oltre mille persone, sommerso 25 mila chilometri quadrati di territorio e causato danni per oltre 10 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi, Unicef ha consegnato decine di tonnellate di forniture mediche, destinate soprattutto ai 3,4 milioni di bambini che – secondo le stime – hanno bisogno di un sostegno immediato. Anche gli aiuti umanitari, però, faticano ad arrivare a destinazione, soprattutto a causa dei 5mila chilometri di strade allagate e dei 160 ponti distrutti dalle alluvioni.
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