Iacopo Melio operato d’urgenza, il post su Facebook: «Sono attaccato a un respiratore. La vita è un soffio»
«Potevo addormentarmi per sempre», comincia così il post su Facebook di Iacopo Melio, attivista per i diritti umani e civili, consigliere del Pd e fondatore della Onlus #vorreiprendereiltreno, in cui racconta il suo ricovero d’urgenza in ospedale per una crisi respiratoria. «La mia situazione era drasticamente peggiorata a causa della Co2 nel sangue arrivata a un livello incompatibile con la vita, al punto da dover essere risvegliato da un sonno che poteva essere irreversibile», spiega il giovane. «48 ore dopo, il 29 agosto, con un’imprevedibilità che ancora non accetto, mi sono ritrovato a prendere la decisione più difficile: in una sala operatoria la mia vita è cambiata per sempre, qualcuno dice “in meglio” mentre io, guardando la tracheostomia riflessa nello schermo del cellulare, non riesco a vedere niente di positivo nello stare attaccato a un respiratore». Il 30enne continua il suo racconto spiegando quello che lo aspetterà nei prossimi giorni: «Ora inizia un delicato percorso di riabilitazione per tornare a mangiare cose omogenee, forse; per tornare a parlare, forse; per respirare autonomamente qualche ora al giorno, forse. Troppi forse che necessitano di tantissimo tempo e molta pazienza, ma soprattutto attenzione assoluta verso me stesso».
Nella foto allegata al post, un libro di Paulo Coelho intitolato Forza, un regalo e un augurio firmato dall’equipe medica che lo ha curato. Nonostante l’ennesima sfida da affrontare, Melio si dimostra più attaccato alla vita che mai: parla del suo lavoro, dei suoi impegni da consigliere «nei confronti di tutte le cittadine e i cittadini toscani» e dei suoi ideali, «nella speranza che il mio contributo non diventi inutile o del tutto assente». La conclusione del post è un appello rivolto a tutti: «La vita è proprio un soffio, respiratela consapevolmente». Lo scorso 28 febbraio l’attivista aveva festeggiato anche sui social il suo ritorno a casa dopo un lungo ricovero in ospedale a causa di Covid-19. «Ho vinto io», aveva scritto, parlando però anche di effetti a lungo termine che avrebbe dovuto affrontare. «Ho sconfitto il virus, ma i suoi effetti e tutto ciò che ha lasciato. Perché il bastardo ti cambia, nel corpo e nella testa, e l’unica cosa certa è che non si torna più come prima».
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