Russia, il “giornalista combattente” Prilepin elenca gli errori strategici di Mosca in Ucraina. E ricorda al pubblico: «Siete obbligati a sostenere l’esercito» – Il video
Davanti alla riconquista di chilometri e chilometri dell’Ucraina da parte di Kiev, e davanti alla ritirata della Russia da città strategiche dell’Est quali Izjum e Kupiansk, Zakhar Prilepin ha parlato degli errori di valutazione di Mosca. Prielpin, già veterano della guerra in Cecenia e autore pluripremiato di libri quali Sankja e Il Monastero, è il copresidente del partito Russia Giusta-Per la verità. Dal 2015 al 2018 ha guidato un battaglione nel Donbass senza mai pentirsi e per questo è stato sanzionato dall’Occidente. In un’intervento su Russia 1 durante la trasmissione di Solovyev, Prilpin ammette: «La situazione in Ucraina, in particolare adesso, ha mostrato che abbiamo alcune difficoltà. Il nostro nemico può mettere in campo risorse illimitate, almeno per il momento, e può permettersi di tenere 300 mila persone al fronte. Al contrario, le nostre unità sono costrette a muoversi di continuo: un giorno sono a Donetsk, il giorno dopo a Zaporizhzhia. Non possiamo portare avanti operazioni su vasta scala con 100 mila persone, che attaccano, difendono, si infiltrano».
September 10, 2022
Gli errori di Mosca
Per quanto riguarda la riconquista ucraina dell’Est e i combattimenti intorno a Kharkiv, Priplin dice: «Non possiamo semplicemente conquistare un territorio e fare i conti con le difficoltà dopo. Ogni volta che entriamo in un’area che non sia Lugansk o Donetsk, emergono gruppi di sabotaggio che dobbiamo catturare subito. Quando entriamo in queste regioni dobbiamo piantare subito le nostre bandiere ovunque e lavorare con la popolazione. Non possiamo vincere un’operazione (la guerra, ndR) di così ampia scala facendo affidamento solo sull’esercito, sui talk show di Solovyev e altri programmi di propaganda per lavorare sulla popolazione. Abbiamo bisogno delle risorse dell’intero Paese».
Il monito ai cittadini russi
Infine, si rivolge al pubblico russo: «Cittadini russi, non possono esserci dubbi tra la popolazione sul supporto dell’operazione speciale. Siamo obbligati a farlo dalla Costituzione. Se il tuo paese entra in guerra, non c’è niente che puoi fare legalmente».
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