Franceschini prova a suonare la carica: «Il vento sta cambiando, i sondaggi ad agosto non valgono»
Il ministro della Cultura Dario Franceschini crede che la vittoria del centrodestra non sia scontata e una rimonta sia possibile. Per l’esponente Pd, che parla oggi in un’intervista a la Repubblica, «il vento sta cambiando, la destra è arrivata a dieci giorni dal voto con troppa baldanza ma la gente sta iniziando a capire». Per Franceschini «i sondaggi fatti ad agosto non valgono molto. All’inizio è salita un’ondata di nuovismo. Questo vento di agosto si è provvisoriamente collocato sulla falsa novità di Meloni. Ma, ora che la gente rientra al lavoro, tocca con mano la drammaticità dei problemi. Ci sono tutte le condizioni per fare una rimonta». Mentre parlando delle paure che arrivano dall’Europa per una possibile vittoria della destra, Franceschini spiega: «La ragione della preoccupazione è che nessun grande paese europeo è stato mai guidato da un premier che non fosse del Pse o del Ppe, due forze contrapposte ma entrambe europeiste . Qui ci troveremmo con un Paese fondatore guidato da una persona come Meloni che, al di là di tutti i tentativi tardivi di autolegittimazione e accreditamento, è chiaramente collocata con Orbàn e le altre forze sovraniste». Secondo l’esponente Dem «Meloni ci porterebbe a un isolamento totale in Europa con conseguenze economiche e sociali disastrose. È come se in Francia avesse vinto la Le Pen, non si può minimizzare l’impatto». Infine, parlando delle possibili alleanze dopo il 25 settembre: «Prima dobbiamo andare al voto nel miglior modo possibile. Ma certo Calenda e i Cinque stelle li considero ex alleati che hanno deciso di rompere con noi facendo un danno al Paese, gli altri sono avversari. Non è la stessa cosa. Se fosse necessario formare un governo di coalizione vedremo, ma non è l’argomento di oggi».
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