A Cherson dimissioni di massa dei poliziotti filo-russi, Kiev: «Anche i soldati di Mosca vogliono scappare»
A Cherson, città dell’Ucraina meridionale ancora occupata dall’esercito russo, gli ufficiali di polizia locale nominati dalle forze di invasione stanno presentando dimissioni in massa visti i recenti successi sul campo di battaglia dell’esercito ucraino nella regione. A riportarlo l’agenzia Ukrinform, alla quale una fonte qualificata ha rivelato che il numero di agenti pronti a lasciare il servizio, dopo essere passati dalla parte dei russi solo pochi mesi fa, è aumentato in modo significativo. Uno dei dimissionari sarebbe Rostyslav Malinovsky, «un traditore locale che si è unito alla cosiddetta Direzione principale del ministero degli Affari interni nella regione di Cherson». Come verificato dal servizio di sicurezza ucraino, «è disposto a dimettersi dalla posizione di vice capo del dipartimento di investigazione criminale, chiedendo la risoluzione del suo contratto in relazione al peggioramento della situazione della regione di Cherson». Un altro “poliziotto” che lavora nella regione occupata di Cherson, D.A. Mettus, apparentemente di nazionalità russa, chiede di essere trasferito a San Pietroburgo per tornare al suo precedente posto di lavoro. Essendo un «supervisore del Dipartimento di Polizia della città di Suvorov del dipartimento principale del ministero degli Affari Interni della Russia nella regione di Cherson», chiede il trasferimento «a causa della mancanza di alloggi e di un adeguato livello di sostegno finanziario» a Cherson. Secondo la fonte, lo stato d’animo generale delle forze militari e di sicurezza russe nei territori occupati dell’Ucraina comporta la volontà di «abbandonare e fuggire».
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