Calenda contro la denuncia di Fanpage sulle molestie al Senato: «Richetti è parte lesa, ha denunciato per stalking»
«Da un anno il senatore Richetti ha denunciato alla magistratura e alla polizia postale attività di stalking e minacce riconducibili a una donna già nota alle forze dell’ordine». Inizia così la nota in cui Azione, il partito fondato da Carlo Calenda e di cui ne è segretario, spiega la posizione di Matteo Richetti. Sarebbe dunque il senatore, presidente del partito, l’uomo accusato di molestie sessuali da una donna, rimasta anonima, che ha denunciato a Fanpage comportamenti e minacce che un certo parlamentare le avrebbe rivolto alcuni mesi fa. Le presunta vittima avrebbe mostrato chat e screenshot delle conversazioni avute con questo parlamentare, di cui non ha fatto il nome, prima e dopo i presunti abusi avvenuti nella sede del suo partito non distante dal Senato. Nella sua nota Azione inserisce anche un attacco a Fanpage criticandone le tempistiche e il metodo usato per divulgare la notizia: «Il fatto che un sito di informazione, a 10 giorni dalle elezioni, riporti anonimamente accuse tanto gravi senza avere il coraggio di fare il nome del senatore ma pubblicando foto parziali che lo rendono riconoscibile, rappresenta uno nuovo livello di bassezza della stampa italiana». La versione di Calenda ribalta i ruoli di vittima e carnefice rispetto alle denunce di Fanpage. La nota rivela che, in realtà, la donna che ha raccontato la vicenda è l’autrice di molestie nei confronti di Richetti e della sua famiglia «attraverso messaggi contraffatti, finti account social e telefonate». La vicenda sarebbe già «in mano alla magistratura».