Approvato il Dl Aiuti ter: 400 milioni al Ssn, 190 alle aziende agricole e conferma del credito d’imposta per le pmi
È appena terminata a palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri, chiamato ad approvare, tra le altre cose, il nuovo decreto Aiuti ter per stanziare ulteriori fondi a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia. Da quanto si apprende da fonti di governo, il decreto è stato approvato all’unanimità. Le risorse a disposizione avrebbero raggiunto i 14 miliardi di euro grazie all’aggiunta di 6,2 miliardi, derivanti dalle maggiori entrate nelle casse dello Stato che si possono utilizzare, subito dopo l’autorizzazione del Parlamento. Il Consiglio dei ministri avrebbe deliberato anche lo stato di emergenza per le Marche a causa della violenta alluvione che ha colpito la regione questa notte. Fonti di governo confermano che il Cdm avrebbe esaminato anche i primi decreti attuativi della legge sulla concorrenza: oltre al decreto con la riforma dei servizi pubblici locali, è stato approvato anche il decreto legislativo con le regole per la mappatura delle concessioni pubbliche, compresi i balneari. I tre ministri della Lega hanno votato contro il provvedimento. Tra le altre autorizzazioni, la riduzione delle accise su gasolio e benzina fino a tutto novembre e la realizzazione di sei impianti eolici: quattro in Puglia, uno in Sardegna e uno in Basilicata. Prossimamente dovrebbero esserne autorizzati altri 14.
Le principali misure del dl Aiuti
Tra le misure previste dal nuovo decreto ci dovrebbe essere un bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori ai 20 mila euro annui e per i pensionati, per una platea di 22 milioni di persone. Dovrebbe arrivare poi uno stanziamento di 400 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale, suddiviso tra le regioni e le province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese le Rsa e le strutture private. Ci saranno anche circa 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre. Inoltre, sarebbe previsto un rifinanziamento di 10 milioni per le scuole paritarie e ci sarebbero alcune modifiche alla disciplina degli Istituiti tecnici superiori, già citate nel Pnrr. Il dl Aiuti ter confermerebbe poi, fino al 30 settembre, l’attuale meccanismo per il credito d’imposta alle piccole e medie imprese: 25 per cento per le imprese energivore e 15 per cento per le altre imprese con consumo maggiore di 16,5 Mw. Sul tavolo anche un rafforzamento della misura per i mesi di ottobre e novembre, con una soglia sempre del 25 per cento per le imprese energivore e gasivore e del 40 per cento per tutte le imprese che consumano gas. Ci dovrebbero essere anche garanzie statali sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette, con accordi da sviluppare con le banche per offrire i prestiti al tasso più basso, in linea con il Btp.
L’appello del Pd
Il Partito Democratico, attraverso le voci delle capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani, e al Senato, Simona Malpezzi, ha chiesto che nel nuovo decreto vengano previsti ristori anche per gli enti del Terzo Settore e per le Rsa, in ragione del ruolo fondamentale che hanno ricoperto durante la pandemia e del loro operato quotidiano «nei nostri territori per promuovere l’inclusione sociale, aiutare i più fragili e contrastare le disuguaglianze», ha dichiarato in una nota Malpezzi.
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