Così la Francia ci taglierà l’elettricità nei prossimi due anni: «Le centrali nucleari sono in manutenzione»
La Francia potrebbe non inviare energia elettrica all’Italia nei prossimi due anni. Il nostro Paese dovrà fare a meno del 5% del fabbisogno nazionale che normalmente arriva da Oltralpe. Solo nel primo semestre del 2022 – riporta la Repubblica – l’Italia ha importato dalla Francia 6,7 Twh e in generale si affida all’import per il 13,4% del proprio fabbisogno energetico complessivo. La nuova austerity europea per fare fronte agli aumenti di prezzo dei combustibili fa vedere i suoi effetti in un momento complicato per la Francia. Il Paese, infatti, fra grande uso dell’energia nucleare, ma 32 dei suoi 56 reattori devono essere sottoposti a manutenzione. È anche per questo motivo che il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz pochi giorni fa hanno siglato un accordo. La Germania comprerà gas dalla Francia e le venderà energia elettrica.
Come affrontare i tagli?
L’avvertimento per un possibile taglio dell’energia francese è contenuto in un documento dell’Edf, il colosso energetico nazionale transalpino, che è stato recepito anche dal Mite. Il ministero fa sapere che «i tecnici sono al lavoro su tutti gli scenari» e che «il problema era già noto da mesi». Rimane da capire come l’Italia farà fronte all’evento. Se il taglio verrà eventualmente compensato da maggiori risparmi o se sarà necessario acquistare più gas – la fonte più utilizzata dal nostro Paese per produrre elettricità – o persino più carbone. Visto che le centrali che lo bruciano sono tornate a regime. Inoltre, si teme anche per le forniture che provengono da Slovenia, Austria e Svizzera. Anche queste si affidano al nucleare per buona parte della loro produzione. Ma lo spauracchio è che possano decidere di privilegiare il fabbisogno interno durante la crisi. Tutto ciò potrebbe addirittura essere già iniziato, come suggerisce il -21% subito dagli import energetici ad agosto.
La differenza di prezzo tra Francia e Italia
Nel frattempo, il prezzo dell’energia cresce in maniera differente ai due lati delle Alpi. Sulla piattaforma Eex, la più utilizzata per gli scambi energetici, un Mwh da consegnare a dicembre 2022 costa oltre 1360 euro in Francia. Mentre si ferma a 535 euro in Italia. La volatilità è dovuta anche alle caratteristiche particolari del mercato elettrico. Che, a differenza di quello del gas, si basa su contratti molto più brevi. E quindi più volatili e soggetti alle fluttuazioni del mercato. Gli Stati e le compagnie energetiche possono in ogni momento decidere di invertire i flussi e dedicare tutta la propria produzione al mercato interno.
Leggi anche:
- Finlandia, il reattore nucleare Olkiluoto-3 ha raggiunto la piena potenza: è il primo in Europa in 15 anni – Il video
- Bollette troppo alte anche al Parlamento europeo, la stretta sulle ristrutturazioni: tagli per 6 milioni di euro
- Gazprom taglia il gas alla Francia, Macron convoca il Consiglio di difesa e sicurezza
- Contatori intelligenti: come funziona la stretta obbligatoria sull’elettricità nelle case e perché sarà il nuovo governo ad attuarla
- La stretta sugli elettrodomestici nella bozza del piano Ue per il razionamento dell’energia
- Crisi energetica, verso il taglio obbligatorio dei consumi fino a 4 ore al giorno: la bozza del piano Ue