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La minaccia atomica in Ucraina, il Cremlino a Biden: «Legga la nostra dottrina». In quali casi Mosca ricorre alle «armi nucleari tattiche»

17 Settembre 2022 - 16:06 Ygnazia Cigna
Mosca risponde al presidente americano che aveva messo in guardia Putin sull'uso di armi nucleari in Ucraina e sulle conseguenze devastanti

«Legga la dottrina, è tutto scritto lì», si limita a dire il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia russa Ria Novosti, rispondendo al presidente americano Joe Biden, che aveva avvertito la Russia sul possibile uso di armi nucleari in Ucraina. «Non farlo – aveva detto Biden a Vladimir Putin durante l’intervista a 60 minutes -. Se lo facessi il volto della guerra cambierebbe». Ad agosto, il vice capo della delegazione russa Andrey Blousov alle Nazioni Unite aveva bollato come «infondate» le accuse secondo cui la Russia stia minacciando l’uso di armamenti nucleari in Ucraina proprio perché, date le linee guida della dottrina, tale operazione è prevista solo in situazioni di forte emergenza e commentò dicendo: «Nessun scenario attuale in Ucraina rientra tra quelli previsti dalla dottrina».

Che cosa prevede la «dottrina» russa sull’uso delle armi nucleari

In queste settimane, però, la situazione geopolitica è cambiata. Quanto sia probabile il ricorso alle armi nucleari, soprattutto in questa fase della guerra, non si può ancora definire con esattezza. Quel che è chiaro però è che le truppe russe sono state colte di sorpresa dalla recente controffensiva di Kiev che si è ripresa diversi territori e ha rimesso in gioco l’opzione nucleare. Ma di fronte all’avvertimento pubblico di Biden, Peskov non si è sbilanciato se non rimandando al testo della dottrina in cui è spiegato in quali scenari la Russia potrebbe ricorrere alle armi nucleari. E in quest’ultima si legge che il ricorso al nucleare è possibile solo in caso di aggressione contro Mosca (o i suoi alleati) con l’uso di armi di distruzione di massa o con armi convenzionali che minacciano «l’esistenza dello Stato, ma anche la sovranità e l’integrità territoriale del Paese».

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