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Le immagini satellitari che accusano Mosca, la fossa comune di Izjum scavata sotto l’occupazione russa: com’era il bosco prima e dopo la ritirata – Le foto

17 Settembre 2022 - 17:27 Redazione
Ci sarebbero almeno 440 cadaveri sepolti tra gli alberi della città nell'oblast di Kharkiv

«Quando le forze russe si sono recentemente ritirate dalla regione ucraina di Kharkiv, il governo e i media ucraini hanno riferito della scoperta di una fossa comune vicino alla città di Izjum. Queste sono immagini satellitari del cimitero di Pishchansky o ‘cimitero della foresta’ di marzo 2022 e agosto 2022». Queste le parole che accompagnano le foto pubblicate su Twitter dalla società di tecnologia spaziale americana Maxar Technologies. Le due foto indicano il luogo in cui è stata ritrovata dopo la ritirata dell’esercito russo una grande fossa comune con centinaia di cadaveri, realizzata proprio durante l’occupazione delle truppe di Mosca. Secondo le prime stime delle autorità ucraine, finora sarebbero stati ritrovati circa 440 cadaveri, tra cui anche donne e bambini, quasi tutti morti violentemente: «Alcuni sono stati uccisi (a colpi d’arma da fuoco), altri dal fuoco d’artiglieria, o per l’esplosione di mine. Alcuni sono morti negli attacchi aerei», aveva dichiarato il capo della polizia della regione di Kharkiv, Serhii Bolvinov. Secondo Oleg Synegoubov, il governatore dell’oblast’ di Kharkiv, si tratta di persone «torturate e giustiziate». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva denunciato la scoperta in un video-messaggio su Telegram: «Vogliamo che il mondo sappia cosa sta realmente accadendo e cosa ha portato l’occupazione russa. La Russia lascia morte ovunque e deve esserne ritenuta responsabile».

La famiglia Stolpakov

Dalle sepolture di massa erano emersi anche i corpi di sei membri appartenenti a una stessa famiglia ucraina. La causa della loro morte sarebbe stata, secondo le prime ricostruzioni, il crollo dell’edificio dove abitavano, distrutto da un attacco missilistico russo il 9 marzo scorso. Le autorità di Kiev li hanno identificati come la «famiglia Stolpakov»: Elena 31 anni, suo marito Dmytro, 34, le loro figlie, Olesya di 6 anni e Sasha di 8 anni, nonché i nonni, Tetyana e Oleksandr.

La presidenza Ue ceca chiede un tribunale su Izjum

Dopo il ritrovamento di nuove fosse comuni in Ucraina, la Repubblica Ceca attualmente alla presidenza dell’Ue ha chiesto l’istituzione di un tribunale internazionale per i crimini di guerra. Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha duramente condannato «simili attacchi contro la popolazione civile», definendoli «impensabili e ripugnanti». «Non dobbiamo trascurarli. Siamo a favore della punizione di tutti i criminali di guerra. Chiedo la rapida istituzione di un tribunale internazionale speciale che persegua il crimine di aggressione», ha aggiunto. Fino ad ora, la Repubblica Ceca ha accolto circa 400.000 rifugiati
dall’Ucraina e ha fornito aiuti militari per circa 150 milioni di dollari alle forze armate di Kiev.

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