Funerali di Elisabetta II, la Russia furiosa per il mancato invito. Da Mattarella a Biden, chi sarà presente (e chi no)
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato la scelta della Gran Bretagna di non invitare rappresentanti russi ai funerali della regina Elisabetta II. «Riteniamo che questo tentativo britannico di utilizzare la tragedia nazionale che ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, per scopi geopolitici per regolare i conti con il nostro Paese… sia profondamente immorale», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, citata dalla Bbc. I funerali della regina Elisabetta II d’Inghilterra si terranno domani, lunedì 19 settembre, alle ore 11 nell’Abbazia Westminster.
I leader arrivati e in arrivo
Sono più di 200 i leader attesi a Londra, in arrivo in queste ore. Ci sarà sicuramente il presidente Sergio Mattarella e il presidente americano Joe Biden già arrivato dagli Usa. In arrivo anche l’imperatore del Giappone Naruhito e l’imperatrice consorte Masako. Il presidente cinese Xi Jinping è stato invitato ma ha declinato l’invito: a guidare la delegazione cinese ci sarà il vicepresidente Wang Qishan. Presente la first lady ucraina Olena Zelenska. Russia, Bielorussia e Myanmar non hanno ricevuto un invito a partecipare ai funerali mentre alcuni Paesi come Iran, Corea del Nord e Nicaragua sono stati sollecitati a inviare un rappresentante ma non il capo di Stato. Giallo sulla partecipazione del principe saudita Bin Salman, accusato della morte del giornalista Jamal Khashoggi. La fidanzata del reporter ucciso ha detto che la presenza del principe sarebbe una macchia sulla memoria della regina.
Il programma
Oggi gli ospiti verranno accolti da re Carlo III e della regina consorte Camilla a palazzo per un ricevimento formale pre esequie a cui interverranno i vertici politici del Regno Unito, a cominciare dalla neo premier Liz Truss, e i membri senior della Royal Family. Ancora dubbi sulla partecipazione dei duchi di Sussex, Harry e Meghan: stando a indiscrezioni di stampa, avrebbero ricevuto inizialmente l’invito a partecipare all’evento per volere del re Carlo salvo vederselo poi revocare dal cerimoniale di corte non essendo più in servizio attivo di rappresentanza della dinastia. In serata, infine, è prevista la trasmissione integrale di un intervento televisivo di Camilla in memoria di Elisabetta II – già anticipato nei contenuti essenziali dalla Bbc – è quindi un minuto di silenzio nazionale in tutto il Regno in onore della monarca scomparsa dopo 70 anni sul trono.
Gli organizzatori ai leader: «Non usate i jet privati»
Come riporta il Washington Post, all’evento sono attesi circa 90 leader mondiali, tra presidenti e primi ministri. Un numero enorme che pone gli organizzatori di fronte a delle sfide logistiche la cui risoluzione passa attraverso approcci inusuali per occasioni di questo tipo. Forse la più eclatante è la questione trasporti. Sarebbe stato molto difficile incastrare tutti gli orari di arrivo dei voli privati che avrebbero potuto atterrare negli aeroporti londinesi. Per questo ai leader mondiali è stato chiesto di prendere voli di linea, anche alla luce delle carenze di personale che hanno interessato gli aeroporti europei durante questa estate. I jet privati sono comunque consentiti, ma dovranno atterrare negli aeroporti meno affollati della capitale. Tra chi ha acconsentito a viaggiare su un volo di linea ci sono l’imperatore del Giappone Nahurito e l’imperatrice Masako. Tutto ciò avviene mentre la direzione dell’aeroporto di Heathrow, il primo per traffico nella capitale britannica, fa sapere di aver cancellato o posticipato il 15% dei propri voli per evitare di disturbare la cerimonia.
La navetta della discordia
Ancora più clamore è nato intorno all’indicazione delle autorità britanniche rivolta ai leader di raggiungere il centro di Londra con un bus navetta. Nelle linee guida rivelate da Politico, infatti, si legge che gli ospiti illustri dovranno lasciare i loro mezzi privati in un parcheggio nella zona ovest di Londra, e da lì imbarcarsi su un bus navetta dedicato che li porterà a Westminster. La decisione non è andata giù ad alcuni leader – secondo Politico sarebbero cinque, due dei quali membri del G7 – che tramite i loro diplomatici chiedono di essere esentati dal sistema park and ride, citando questioni di sicurezza o l’età avanzata. Tra tutti, il caso che più chiacchierato è quello del presidente statunitense Joe Biden, che con la moglie Jill viaggerà sulla sua limousine corazzata soprannominata The Beast.
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