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Il ministro Giorgetti difende Salvini: «Legittima la sua reazione alle parole di Draghi sui presunti finanziamenti russi»

19 Settembre 2022 - 16:14 Redazione
Il premier uscente Mario Draghi, durante la conferenza stampa di venerdì 16 settembre, aveva affermato che «la democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati». Istantanea la reazione di Salvini che ha esortato il presidente del Consiglio a «fare nomi e cognomi»

«La reazione di Salvini a Draghi è legittima». Con queste parole, Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico – durante un’appuntamento elettorale ad Aosta – commenta la reazione del leader della Lega alle parole del premier Draghi che in conferenza stampa, venerdì scorso, si era pronunciato sui presunti finanziamenti russi ai partiti affermando che «la democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati». Istantanea era stata la risposta di Matteo Salvini che, in un’intervista a Zona Bianca aveva ribadito la gravità della parole del premier aggiungendo che se Mario Draghi «sapesse di qualcuno corrotto da potenze straniere, fosse pupazzo o al soldo di potenze straniere, sarebbe gravissimo». Il ministro Giorgetti, intervenuto via Zoom all’incontro con le candidature valdostane del centrodestra, ha così preso le difese di Salvini aggiungendo, inoltre, che «Draghi ogni tanto si lascia andare a delle battute o a dell’ironia. In campagna elettorale qualcuno si sente tirato in ballo o s’arrabbia, ma è una cosa abbastanza normale». Intanto, a margine dell’incontro, rispondendo ai giornalisti da remoto, il ministro dello Sviluppo economico, ha anche parlato del caro energia e del nuovo decreto del governo, importante – secondo Giorgetti – soprattutto per il mondo dell’economia. Meno, invece, per quanto riguarda le famiglie «su cui non funziona il meccanismo di riduzione delle bollette per le famiglie bisognose, che hanno cominciato a chiedere l’Isee, ma non l’hanno fatto in massa perché sono poche le richieste». 

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