Caso Richetti, Lodovica Mairé Rogati respinge le accuse: «Non sono io l’intervistata di Fanpage, da parte mia nessuno stalking»
Dopo ore di riflettori puntati addosso, Lodovica Mairé Rogati torna a ribadire la sua versione dei fatti riguardo il caso emerso da un’inchiesta di Fanpage, che coinvolge il senatore Matteo Richetti. Lo fa capovolgendo l’indiscrezione pubblicata dal giornale Domani. Il giornale, infatti, individuava in lei la donna che aveva accusato sotto pseudonimo il presidente di Azione per molestie sessuali e stalking. «Sto approntando querele nei confronti di tutti quelli che hanno scritto il mio nome a sproposito, nessuno escluso, e chiederò risarcimenti milionari. Non sono la persona di cui parla Fanpage. Non ho mai denunciato Richetti, si sono dette tante falsità», ha affermato l’attrice 42enne. In seguito allo scoppio dello scandalo, Richetti non aveva semplicemente respinto con forza le accuse a suo carico: aveva anche reso nota la denuncia per stalking per insulti e minacce diretti a lui e alla sua famiglia. «Non c’è stato stalking da parte mia nei suoi confronti», ribatte oggi Rogati. «Inoltre ho la fedina penale pulita – aggiunge -: ho ricevuto una sentenza di condanna in primo grado per calunnia senza neanche dover risarcire la controparte e sono stata assolta in un’altra vicenda in secondo grado perché il fatto non sussisteva». La donna è anche presidente dell’associazione ‘Io non ci sto’, contro la violenza sulle donne: a questo proposito si è detta dispiaciuta per la «strumentalizzazione» della sua vicenda, che nel dibattito ha sottratto spazio «al vero problema degli abusi». «Non è un modo accogliente nei confronti delle vittime», ha concluso.
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