Polemiche sulla direttrice dell’Agenzia Ue per l’asilo: i dipendenti la accusano di nepotismo e irregolarità
Era stata incaricata di ripristinare la credibilità dell’agenzia, ma dopo tre anni rischia di fare la stessa fine del suo predecessore. Nina Gregori, la slovena a capo dell’Agenzia dell’Ue per l’asilo, è finita sotto una pioggia di accuse da parte dei suoi dipendenti. A rivelarlo è il Financial Times, che ha preso visione della denuncia con cui i dipendenti hanno chiesto all’agenzia antifrode dell’Unione Europea e alla Commissione di aprire un’indagine sui vertici aziendali. Le accuse sono diverse: nepotismo, segnalazioni fuorvianti e cattiva gestione delle denunce di molestie. Gregori era stata incaricata tre anni fa proprio per ripristinare la credibilità dell’Agenzia europea per l’asilo dei migranti. Il suo predecessore, infatti, il portoghese José Carreira, si era dimesso nel 2018 in seguito alle indagini dell’Olaf (l’ufficio europeo per la lotta antifrode) per presunte molestie al personale. Dopo soli quattro anni, la storia sembra ripetersi anche con Nina Gregori. Gli informatori anonimi citati dal Financial Times riportano come Gregori avrebbe «istituito un complesso sistema di strutture legali e controlli che danno un’apparenza di conformità, ma che in realtà nascondono e coprono tutte le irregolarità dell’agenzia». Stando alle fonti citate dal quotidiano, le accuse contro Gregori includono anche le assunzioni di collaboratori e dipendenti in aperto contrasto le regole delle risorse umane, l’invio di segnalazioni fuorvianti alla Commissione europea e la diffusione di informazioni false sui rapporti di controllo interno. Gregori e le altre persone coinvolte nell’indagine hanno respinto le accuse. L’agenzia antifrode e la Commissione Europea, invece, hanno confermato di aver ricevuto la denuncia dei dipendenti e starebbero valutando «un potenziale interesse investigativo».
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