Israele e palestinesi, la svolta di Lapid all’Onu: «Favorevole alla soluzione dei Due Stati»
Il premier di Israel Yair Lapid annuncerà il sostegno alla soluzione dei Due Stati nel conflitto con i palestinesi durante il discorso all’Assemblea generale dell’Onu previsto per oggi. Lo sostengono molte fonti a lui vicine citate dai media locali, che parlano di una svolta netta nella politica estera israeliana degli ultimi anni. Secondo Haaretz Lapid insisterà sulla necessità di una separazione politica dai palestinesi «per rafforzare la sicurezza di Israele». Commenti molto negativi sono già giunti non solo dall’opposizione nazionalista, ma anche da diversi ministri. Il Likud, principale partito di opposizione, ha già annunciato la sua contrarietà.
Le critiche del Likud
«Lapid vuole consegnare al nemico lembi della Terra d’Israele. Per anni Benyamin Netanyahu è riuscito a rimuovere la questione palestinese dall’agenda internazionale, e in meno di un anno Lapid ha riportato invece Abu Mazen in primo piano», sostiene il partito. Anche dal governo di transizione che porterà il paese al voto a novembre sono arrivate voci critiche: «Lapid rappresenta solo se stesso con questa presa di posizione», ha avvertito la ministra degli interni Ayelet Shaked, una esponente della destra nazional religiosa. Anche il ministro della giustizia Gideon Saar (leader di una nuova formazione laica centrista) ha affermato che «uno stato terroristico in Giudea-Samaria (Cisgiordania) minaccia la nostra sicurezza. La maggior parte del popolo israeliano e dei suoi rappresentanti lo impediranno». Contrario anche l’ex premier Naftali Bennett: «Non c’è alcuna logica di riportare a galla il progetto dello Stato palestinese. Siamo nel 2022 e non nel 1993 (anno degli accordi di Oslo, ndr). Anche i nostri amici non si aspettano da noi che facciamo compromessi sulla nostra sicurezza e sul nostro futuro».
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