In Italia bloccati oltre 500 progetti rinnovabili, più di 300 nel fotovoltaico: la protesta degli operatori del settore
Nel nostro Paese sembra essere in stallo la transizione alle rinnovabili. Se da una parte ci sono maggiori investimenti in questo settore, dall’altra molti progetti – presentati al ministero della Transizione Ecologica – aspettano il via libera. È l’allarme lanciato dall’Alleanza per il fotovoltaico, sui dati del MiTe: «Cresce la paura per la crisi energetica, ma gli investimenti per le rinnovabili rischiano di restare al palo». Sarebbero più di 500, infatti, i progetti di energia rinnovabile bloccati dalla burocrazia e in attesa di autorizzazione da parte della commissione «Valutazione di Impatto Ambientale». Oltre 300, circa i due terzi dei progetti bloccati, riguardano proprio la produzione di fotovoltaico, che nella maggior parte dei casi è ancora nelle fasi preliminari. Ma a tutto questo, si aggiunge anche il timore di perdere gli oltre 10 miliardi di investimenti, stanziati dalle aziende del settore, senza alcun onere per lo Stato.
«Non possiamo permetterci – si legge in una nota dei principali operatori energetici impegnati nello sviluppo di soluzioni per l’energia solare utility scale – di perdere investimenti privati nel settore energetico proprio ora», ovvero, mentre si discutono piani di razionamento per l’inverno e il caro-bollette mette in ginocchio l’economia di famiglie e imprese. Anche il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, si era espresso pochi giorni fa sul tema, affermando, però, che l’accelerazione sulle fonti alternative è fondamentale, «ma bisogna avere qualcos’altro, sorgenti continue e programmabili. Dobbiamo uscire dal carbone e dal gas perché producono CO2, l’unica alternativa è il nucleare», aveva detto ai microfoni di Radio 24.
Per gli operatori del fotovoltaico, l’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili «è una necessità strategica per il Paese in chiave economica, sociale ed ambientale». Nella nota l’Alleanza sottolinea, inoltre, che lo sviluppo del fotovoltaico «non può essere gestito con procedure straordinarie e la questione delle autorizzazioni non può finire sempre sul tavolo del Consiglio dei ministri». Quello che chiedono gli operatori è una maggiore collaborazione tra ministero della Transizione ecologica e ministero della Cultura per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, della riduzione della dipendenza da importazioni di fonti fossili, anche dalla Russia, e dal contrasto al cambiamento climatico «ad oggi principale minaccia per il nostro paesaggio».
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