Venezia, quattro indagati per il 18enne morto durante uno stage in fabbrica
Sono quattro le persone iscritte dalla Procura nel registro degli indagati per la morte di Giuliano De Seta, il 18enne vittima di un incidente durante uno stage previsto nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Tra gli indagati ci sono Luca Brugnerotto, amministratore unico della Bc Service, la ditta in cui il giovane stava effettuando lo stage, e un responsabile della sicurezza della stessa azienda. Le altre due persone iscritte nel registro della Procura sono invece Anna Maria Zago, dirigente scolastica dell’Itis Leonardo da Vinci di Portogruaro, in qualità di firmataria del contratto di stage, e un professore dello stesso istituto, responsabile del servizio di alternanza scuola-lavoro. Per tutti e quattro l’accusa formulata dal pm Antonia Sartori è di concorso in omicidio colposo. Questa mattina verrà conferito l’incarico dell’autopsia sul giovane, mentre i Carabinieri stanno ancora cercando il nome del tutor aziendale che avrebbe dovuto accompagnare De Seta nel suo percorso di formazione in ditta.
La protesta degli studenti
Giuliano De Seta, 18 anni, frequentava il quinto anno di un istituto tecnico e in queste settimane stava svolgendo uno stage alla Bc Service, una ditta specializzata nella piegatura dei metalli e con sede a Noventa di Piave, in provincia di Venezia. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il giovane si trovava da solo nei pressi di un macchinario quando una lastra di ferro si è staccata da un sostegno e l’ha colpito alle gambe. L’ambulanza lo ha portato in ospedale, ma De Seta è morto poco dopo. Lo scorso sabato, la Rete degli Studenti Medi ha organizzato un flash mob di protesta davanti al ministero dell’Istruzione, per «abolire i Pcto (ex alternanza scuola-lavoro – ndr) e inserire formazione sindacale e sicurezza sul lavoro obbligatoria in tutte le scuole». Il flash mob dello scorso weekend è solo il primo passo. L’Unione degli Studenti ha lanciato mobilitazioni in tutto il Paese e convocato uno sciopero studentesco il 18 novembre. «È il terzo caso in meno di un anno in cui questo modello di scuola uccide uno studente – commenta Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – Senza nessun intervento da parte della politica, che continua a non tutelare i lavoratori sul posto di lavoro e ad ignorare la proposta di abolizione dell’alternanza scuola lavoro che da mesi viene portata nelle piazze studentesche».
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