La Cina all’Onu spinge per una «soluzione pacifica» tra Russia e Ucraina. L’avvertimento su Taiwan: «Qualsiasi interferenza verrà schiacciata»
Intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha chiarito la posizione di Pechino nel conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina: «La Cina sostiene ogni sforzo che porti a una soluzione pacifica della crisi: la priorità è quella di facilitare i colloqui di pace», sottolineando che «la soluzione fondamentale è affrontare i legittimi problemi di sicurezza di ogni fazione coinvolta». La Cina, infatti, fa riferimento al «principio di non interferenza»: «Chiediamo alle parti in guerra in Ucraina di evitare che il conflitto si allarghi». Ma i toni del ministro Wang Yi si sono alzati quando, nel suo intervento, ha parlato della crisi tra Pechino e Taiwan. Il ministro degli Esteri cinese ha infatti dichiarato che «dobbiamo combattere le attività separatiste per l’indipendenza di Taiwan», oltre ad annunciare che la Cina intende prendere «provvedimenti contro interferenze esterne». E su questo punto, il ministro degli Esteri cinese ha usato il pugno duro, annunciando che «qualsiasi piano per interferire negli affari interni della Cina è destinato a incontrare la forte opposizione di tutti i cinesi, e qualsiasi mossa per ostacolare la riunificazione della Cina è destinata a essere schiacciata dalle ruote della storia».
La questione di Taiwan e l’incontro con Blinken
Prima d’intervenire all’Assemblea dell’Onu, il ministro Wang Yi aveva avuto un colloquio con il segretario di stato americano Antony Blinken, ammonendo gli Stati Uniti per «comportamenti sbagliati» avuti da Washington nella questione tra Pechino e Taipei. La Cina ha infatti accusato gli Stati Uniti di «mandare segnali molto pericolosi», incoraggiando così l’indipendenza di Taiwan. E il ministro Wang Yi ha aggiunto: «La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e ha un peso significativo nella mente del popolo cinese” ha detto Wang: la nostra missione è salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale, e non c’è alcuna ambiguità al riguardo». Ma non solo. Il ministro degli Esteri cinese ha altresì richiesto agli Stati Uniti di «cambiare la percezione che ha riguardo la Cina, ripensando la politica guidata dal contenimento e dalla repressione», con l’obiettivo di dare il via a un «percorso di sviluppo sano e stabile» negli scambi tra i due Paesi.
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