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Bonus 200 euro per 3 milioni di lavoratori autonomi: come funziona e chi ne ha diritto

25 Settembre 2022 - 15:32 Redazione
Per i redditi inferiori a 20mila euro è previsto un ulteriore indennità di 150 euro

È arrivato il click day per il bonus da 200 euro previsto dal nuovo decreto Aiuti ter. Dalle 12 di domani, lunedì 26 settembre, tutti i lavoratori autonomi iscritti all’Inps e i professionisti associati alle Casse di previdenza private con reddito complessivo pari o inferiore a 35mila euro potranno richiedere l’indennità. Si tratta di circa 3 milioni di potenziali beneficiari per i quali sono stati stanziati 600 milioni di euro per far fronte agli effetti dell’inflazione.

Come inviare la domanda

Per presentare la domanda occorre seguire la procedura telematica messa a disposizione dall’Ente pensionistico di riferimento aderente all’Associazione delle case previdenziali private (Adepp). Bisognerà accedere alla propria posizione personale sul sito, utilizzando codice meccanico e pin, e allegando una copia di un documento d’identità e del codice fiscale. Non saranno ammesse richieste in forma cartacea o un qualsiasi altra modalità. Si ha tempo fino al 30 novembre e a chi ha dichiarato un reddito pari o inferire a 20mila euro verrà aggiunto un ulteriore bonus di 150 euro. Adepp ha già fatto sapere che gli Enti «sono pronti ad aggiornare la procedura informatica allestita per la richiesta» del sussidio da 200 euro «tenendo conto del doppio tetto reddituale dei potenziali aventi diritto».

Chi ne ha diritto

Dal calcolo del reddito annuale, sono esclusi «i trattamenti di fine rapporto, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata». Il requisito per accedere all’indennità «è l’aver effettuato, entro la data di entrata in vigore del Decreto (18/5/2022), almeno un versamento, totale e parziale, per la contribuzione dovuta con competenza a decorrere dall’anno 2020». Sono esclusi, invece, «gli iscritti alla Cassa già pensionati con decorrenza antecedente al 30 giugno», dato che avevano già beneficiato del bonus, «e i colleghi iscritti contemporaneamente ad una gestione previdenziale Inps».

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