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Usa, l’agenzia di rating S&P Global sulle elezioni italiane: «Per il nuovo governo scelte difficili»

26 Settembre 2022 - 23:59 Redazione
La società tra le più importanti al mondo ha fatto riferimento a Giorgia Meloni: «Ogni revisione del Pnrr causerebbe forte ritardi e incertezze sulle prospettive economiche»

«Il nuovo governo italiano si trova davanti a scelte difficili nell’ambito della recessione europea e dell’elevato debito». A parlare delle importanti decisioni che tra poche settimane il nuovo governo dovrà prendere anche in termini economici è la S&P Global Ratings, tra le prime tre agenzie di rating al mondo insieme a Moody’s e Fitch Ratings. La società con base negli Stati Uniti ha definito «limitato» lo spazio di manovra di bilancio per l’Italia, «fra un debito che dovrebbe attestarsi alla fine del 2022 poco sotto il 138%» e un deficit per quest’anno «previsto al 6,3%». La prospettiva delineata dall’agenzia di rating tuttavia non prevedere grossi scossoni dovuti all’insediamento del nuovo esecutivo: «Nonostante i dati non anticipiamo imminenti rischi di bilancio dalla transizione al nuovo governo», spiega. Prevedendo tra le altre cose «una recessione lieve» per l’Italia prevista nel 2023 «con il calo di un Pil allo 0,1%». Per l’anno 2024 l’agenzia prevede un Pil in crescita dell’1,5%. Secondo S&P Global Ratings cruciale per la ripresa economica nel 2023 e nel 2024 sarà capire «se il nuovo governo attuerà le riforme del Pnrr che consentiranno lo stanziamento degli altri fondi europei». Il riferimento poi è andato direttamente a Giorgia Meloni: «Durante la campagna elettorale la leader di Fratelli d’Italia ha indicato un interesse nella revisione degli impegni assunti: dal nostro punto di vista ogni riapertura causerebbe un ritardo nello stanziamento e aumenterebbe l’incertezza sulle prospettive economiche».

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Le teorie No vax sul vaccino tetravalente alla Camera dei Deputati: prive di fondamento scientifico

26 Settembre 2022 - 23:56 Juanne Pili
Una conferenza No vax alla Camera dei deputati del 2019 continua a essere utilizzata per terrorizzare la gente

Capita spesso che vecchi episodi vengano riciclati e presentati come recenti. Il caso dell’intervento di Loretta Bolgan in una conferenza presso la Camera dei deputati è un esempio tra tanti. Si parla di presunte sostanze pericolose contenute nei vaccini, ma non quelli anti Covid: l’evento si svolse ben prima della pandemia. Si tratta di una delle conferenze stampa, organizzate da Corvelva e dall’allora deputata M5S Sara Cunial (entrambe figure apprezzate negli ambienti No vax) il 24 gennaio e il 27 giugno 2019. Di certe teorie ne avevamo parlato nel 2021 e ribadiamo, come allora, che le affermazioni di Bolgan risultano prive di fondamento. Vediamo perché.

Per chi ha fretta:

  • Il fatto che delle affermazioni vengano fatte in una conferenza stampa alla Camera dei deputati non le rende fondate scientificamente.
  • Quelle presentate da Bolgan non si riferiscono ai vaccini Covid, ma al vaccino tetravalente.
  • Metodi e risultati si sono rivelati privi di fondamento.

Analisi

Gli autori di queste condivisioni usano l’intervento di Bolgan per sostenere una lista di contaminanti nei vaccini. Si perde totalmente il riferimento temporale. È facile quindi associare tali sostanze ai vaccini Covid:

– FETI ABORTITI!
– RNA CONTAMINANTE
– DNA UMANO COMPLETO
– DNA DI SCIMMIA (CANCEROGENO)
– DNA DI TOPO
– DNA DI PAPILLOMA VIRUS (CANCEROGENO)
– FORMALDEIDE (CANCEROGENA)
– ALLUMINIO (CANCEROGENO, ALZHEIMER)
– CELLULE EMBRIONALI DI POLLO
– ERBICIDI
– ACARICIDI
– TOSSINE CHIMICHE
– COMPOSTI NON IDENTIFICATI
– MATERIALE GENETICO SINTETICO
– 4 VIRUS CONTAMINANTI: LEUCEMIA AVIARIA; ANEMIA EQUINA; RETROVIRUS ENDOGENO
– ALLERGENI PERICOLOSI PERCHE’ PRODUCONO ANTICORPI PERICOLOSI.

Le conferenze alla Camera sul vaccino tetravalente

Bolgan ha esordito come tecnico di parte negli studi legali. Successivamente ha offerto le sue competenze come consulente scientifico, a favore di alcune associazioni impegnate a sostenere cause legali su presunti danni da vaccino. L’evento in oggetto riguardava le analisi condotte da Bolgan sul vaccino tetravalente Priorix Tetra, presentate durante le due conferenze denominate Vaccinegate in Parlamento. Parliamo di un farmaco importante, che viene somministrato ai bambini tra gli 11 mesi e i 12 anni di età, proteggendoli contro malattie, che altrimenti tornerebbero a mietere vittime tra i giovanissimi: morbillo, parotite, rosolia e varicella.

https://www.youtube.com/watch?v=A_96ohX-If0
La conferenza stampa del 24 gennaio 2019.

Il fatto è che i metodi e la qualità delle analisi -così come riportate da Bolgan – potrebbero far trovare nei vaccini qualsiasi cosa. Da ricordare l’intervento (sistematicamente censurato da chi diffonde queste clip), del senatore 5 Stelle Marco Bella (professore di chimica organica), durante la seconda conferenza (video integrale qui):

La conferenza stampa del 27 giugno 2019.

Marco Bella fa notare per esempio che, nel suo rapporto tecnico, Bolgan riesce a trovare persino tracce di viagra (Sic!). Dall’analisi dei lotti risulterebbe persino la potenziale presenza di diserbanti, erbicidi e acaricidi. l problema secondo il professore, sarebbe negli spettri di massa utilizzati, che arriverebbero fino a sette cifre decimali. Non si conoscono strumenti così precisi.

Perché i dati di Bolgan sono errati

Il lavoro in questione è stato sottoposto a revisione a suo tempo dal professor Enrico Bucci, il quale analizzò i due documenti su cui si basava l’intera conferenza, assieme ai colleghi Raffaele Calogero e Piero Carninci: Vaccinegate e Do you cov me?. «Si desume come il [primo] documento in questione sia stato utilizzato per ingenerare un pubblico allarme – spiega Bucci –, senza al contempo mettere a disposizione della comunità scientifica e dei cittadini tutti i dati in originale, al fine di verificare le dichiarazioni rese, come ci si attenderebbe da un’analisi fatta secondo i canoni, globalmente accettati, del metodo scientifico».

Uno dei post che circolano via Facebook. Il video è circolato anche nel corso del 2022.

La seconda fonte doveva essere quella più robusta, in quanto si presentava come studio scientifico. Peccato che sia stato bocciato dai revisori. «Non è possibile confermare la presenza di nessuno dei genomi contaminanti riportati, ed esistono forti indizi che portano a pensare alla presenza di numerosi falsi positivi – continua Bucci –. Non esistono limiti di legge in Europa che fissino una soglia per l’ammontare di DNA umano presente in un lotto vaccinale […]  vi è da tempo evidenza che anche dosi altissime di DNA umano non sia in grado di indurre rischi significativi neppure su periodi di osservazione lunghi».

Conclusioni

Le affermazioni di Bolgan, private del loro contesto temporale, sembrano riferite ai vaccini Covid, mentre riguardavano delle analisi (condotte con metodi discutibili) sul vaccino tetravalente, presentate alla Camera dei deputati durante le conferenze denominate Vaccinegate, le quali si sono rivelate infondate.

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No! Questo video non mostra un ragazzo nudo che scappa veramente da Buckingham Palace

26 Settembre 2022 - 23:24 Ludovica Di Ridolfi
Le immagini sono state girate e diffuse nel 2015, per promuovere una nuova serie Tv: "The Royals"

Sin dalla morte della Regina Elisabetta II, i riflettori del mondo sono puntati su Londra e su Buckingham Palace. Ma se c’è chi è interessato alle vicende della Royal Family o alle implicazioni economico-politiche dell’avvenimento, c’è anche chi ispeziona attentamente ogni dettaglio alla ricerca di prove per le più fantasiose teorie del complotto. Di recente, per esempio, è stato condiviso il video di una misteriosa fuga dal Palazzo: vediamo di che si tratta.

Per chi ha fretta:

  • A pochi giorni dalla morte della Regina Elisabetta II, sui social è iniziato a circolare un video che secondo gli utenti mostrerebbe un ragazzo nudo che scappa da una finestra a Buckingham Palace
  • Questa notizia è falsa: la clip proviene da una trovata di marketing del 2015
  • L’obiettivo era promuovere una serie TV basata su fatti immaginari, e non mostra la residenza reale a Londra

Analisi

In un video di nemmeno trenta secondi viene ripresa una scena anomala. Vediamo un individuo senza vestiti che si cala da una delle finestre di un palazzo, davanti cui ci sono persone in uniforme rossa ed elmetti metallici che siedono a cavallo. Due passanti osservano sbalordite la scena e poi si girano a sorridere in direzione della videocamera. La clip è stata condivisa da diversi utenti su Facebook. «Ragazzo nudo che scappa da Buckingham palace???», scrivono in questo post. «Buckingham palace. Video amatoriale di qualche anno fa dove si scorge in lontananza la figura di un ragazzino completamente nudo che tenta di scappare da una finestra del palazzo da un’altezza superiore ai 15 metri circa per poi precipitare giù. Che succedeva tra le mura del palazzo?», fa eco quest’altro.

Il video sembra una prova schiacciante per la narrazione dei sostenitori di QAnon: le élite globali non sono che una cabala di pedofili adoratori di Satana. Ma, attenzione: in realtà la clip non è stata girata di recente, e non ci troviamo a Buckingham Palace.

“The Royals”

Le immagini, che da anni agitano il mondo della disinformazione, sono state girate per promuovere uno show televisivo su una immaginaria famiglia reale britannica. La sua prima apparizione è avvenuta su YouTube, nel febbraio 2015: in quel periodo le forze dell’ordine di Londra non erano a conoscenza di nessun incidente del genere. Ma a rivelare cosa stava davvero succedendo è stata testata americana E!, specializzata in intrattenimento e cultura pop: il video era una trovata di marketing per “The Royals”. La serie è andata in onda dal 2015 al 2018 sul canale via cavo di E!.

Il personaggio nella scena stava lasciando le stanze di una principessa immaginaria di nome Eleanor, secondo quanto spiegato dalla rivista. Il modo in cui la clip è stata girata è stato intenzionalmente mirato a far sembrare la scena come un video amatoriale girato da alcuni turisti. Il regista indipendente Jon Rosling ha inoltre analizzato il video, per mettere in luce le discrepanze tra la residenza della Royal Family e l’edificio inquadrato. Il responso è che il video promozionale sembrava essere stata girata in un Moor Park Golf Club a Rickmansworth, a circa un’ora da Londra. Quest’ultimo conferma sul suo sito web che la location viene spesso utilizzata per delle riprese.

La teoria del complotto

Il video circola anche con un’altra narrazione, questa volta complottista:

LONDRA, BUCKINGHAM PALACE. UN BAMBINO NUDO SCAPPA DA UNA FINESTRA, CERCANDO DI SFUGGIRE AGLI ARTIGLI DEI PEDOFILI REALI.

Conclusioni

Il video non riprende un ragazzo che scappa da Buckingham Palace: è stato registrato fuori Londra nel 2015, per promuovere una serie Tv.

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Nations League, l’Italia batte l’Ungheria 2-0 e si qualifica alle Final Four

26 Settembre 2022 - 22:49 Redazione
Con il goal di Raspadori al 27' e la rete di Dimarco al 52', gli azzurri di Mancini riescono a vincere anche sul campo della Puskas Arena dopo aver sconfitto Germania e Inghilterra

Gli azzurri di  Roberto Mancini vincono ancora e si aggiudicano l’accesso alle Final Four della Nations League battendo l’Ungheria 0-2. Dopo aver conquistato per ben due volte la vittoria contro due super potenze come Germania e Inghilterra, la Nazionale italiana è scesa sul campo della Puskas Arena di Budapest segnando il primo gol al 27′ con Raspadori e la seconda rete al 52′ con Dimarco. Il successo con l’Inghilterra ha assicurato agli azzurri anche la certezza di essere tra i team più temuti il prossimo 9 ottobre al sorteggio dei gironi di qualificazione a Euro 2024. «Stiamo valutando la cosa migliore da fare per metterli in difficoltà», aveva dichiarato il Ct Mancini a poche ore dallo scontro con l’Ungheria, «se saremo con l’assetto di San Siro l’importante sarà attaccare con più giocatori». Ora la corsa continua alle Final Four. E pochi minuti dopo della vittoria conquistata è stato lo stesso Mancini a commentare la prestazione dei suoi ragazzi: «Abbiamo fatto molto bene per 70′, ma sono contento perché in quel periodo siamo stati bravissimi. Alla fine ci siamo fatti schiacciare e non mi sono piaciuti. Era importante qualificarsi, però il resto rimane, non c’è altro da fare. I ragazzi sono stati bravi a vincere un gruppo difficilissimo». A gioire per la vittoria anche Gianluigi Donnarumma che però non dimentica una ferita ancora aperta: «Questa qualificazione ci voleva proprio per restituire un po’ d’entusiasmo, anche se non si può tornare indietro: la mancata qualificazione per il Mondiale è una ferita aperta», ha detto. «Bisognava ripartire, dovevamo farlo per tutta l’Italia e per chi credeva in noi. Siamo partiti bene con due vittorie, andiamo alle Final Four e cerchiamo di vincerle».

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Elezioni politiche, i seggi stimati per Camera e Senato: ecco che aspetto avrà il nuovo Parlamento – I grafici

26 Settembre 2022 - 22:17 Ygnazia Cigna
La leadership di Giorgia Meloni si candida a governare il Paese con oltre il 50% dei seggi sia alla Camera che al Senato

Il centrodestra ha vinto le elezioni e ora la politica si avvia a ridisegnare il nuovo Parlamento italiano. La leadership di Giorgia Meloni si candida a governare il Paese con oltre il 50% dei seggi sia alla Camera che al Senato. Il tentativo di ottenere i due terzi dei parlamentari, necessario per modificare la Costituzione senza voto popolare, non si è però realizzato. Ieri, 25 settembre, gli italiani si sono recati alle urne – il 63,9% degli aventi diritto in tutto – per votare per la prima volta con il Parlamento tagliato. Sarà, infatti, composto da 400 deputati e 200 senatori. I seggi finora stimati per Camera e Senato secondo una proiezione di YouTrend segnala che Pd e Lega avrebbero lo stesso numero di deputati alla Camera.

Ripartizione seggi Camera dei deputati

Alla Camera dei deputati il centrodestra dovrebbe ottenere 235 seggi su 400. Per quanto riguarda il centrosinistra dovrebbe ottenere 80 seggi alla Camera, mentre il Movimento 5 Stelle 51, Azione – Iv 21, altri 10.

Ripartizione seggi Senato

Sul fronte del Senato la coalizione del centrodestra dovrebbe ottenere 112 seggi su un totale di 200. Il centrosinistra, invece, dovrebbe ottenerne 39, il Movimento 5 Stelle 28, Azione – Italia Viva 9, altri 5.

Grafici Flourish di Vincenzo Monaco

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Elezioni, dal Cremlino a Orban fino a Usa e Regno Unito: le reazioni internazionali alla vittoria del centrodestra

26 Settembre 2022 - 22:05 Enrico Spaccini
A Pechino non dimenticano le critiche mosse da Meloni sulla questione Taipei. Arrivano gli auguri anche dall'Ocse e dal premier ungherese

«Siamo impazienti di lavorare con qualsiasi governo esca dalle elezioni italiane per avanzare i nostri valori comuni». Dagli Usa arriva il primo commento alle elezioni politiche italiane che ha visto la coalizione di centrodestra ottenere una netta vittoria alle urne. A dichiarare intenti di collaborazione è stato il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price rispondendo ad una domanda di Ansa nell’incontro quotidiano con i giornalisti. «Italia e Usa sono stretti alleati e vantano relazioni diplomatiche di 160 anni», ha continuato Price, «e vogliamo ringraziare il premier italiano uscente Mario Draghi per la sua leadership forte e visionaria in un momento difficile per la storia italiana, europea e del mondo». L’elogio a Mario Draghi è andato avanti: «Lo ringraziamo anche per la sua dedizione ai valori che i nostri Paesi hanno condiviso per cosi tanto tempo». Dal mondo continuano ad arrivare commenti sulla giornata elettorale italiana del 25 settembre. Anche la neo premier del Regno Unito Liz Truss, che ha scelto di rivolgersi direttamente alla leader di Fratelli d’Italia: «Congratulazioni a Giorgia Meloni per il successo del suo partito alle elezioni italiane», ha scritto in un tweet. «Da sostegno all’Ucraina, all’affrontare le sfide economiche globali, il Regno Unito e l’Italia sono stretti alleati».

Dalla Russia alla Cina, il benvenuto al nuovo governo

Sono passate poche ore da quando Fratelli d’Italia è stato incoronato primo partito del Paese dagli elettori, ma le questioni geopolitiche bussano già alla porta. Dal conflitto in Ucraina alle tensioni a Taiwan, il prossimo governo sarà chiamato a compiere decisioni importanti che avranno conseguenze sull’economia e sulle relazioni internazionali del Paese. Dal Cremlino Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha detto: «Siamo pronti a dare il benvenuto a qualsiasi forza politica in grado di mostrarsi maggiormente costruttiva nei rapporti con la Russia». Il primo benvenuto da parte di una grande potenza al nuovo esecutivo, invece, è arrivato da Pechino, che non ha mancato di evidenziare i punti di contatto che sono stati creati negli ultimi anni. Cina e Italia «sono partner strategici globali», ha detto il portavoce del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, «lo sviluppo sano e stabile delle relazioni bilaterali è nell’interesse di entrambe le parti». Per questo motivo, continuano dal ministero, «ci auguriamo che il nuovo governo italiano continui ad aderire a una politica positiva e pragmatica nei confronti della Cina, collaborando e sostenendo lo spirito di rispetto e di fiducia reciproca». Alcuni giorni fa Giorgia Meloni, la vincitrice indiscussa delle elezioni e principale candidata a prossima presidente del Consiglio, aveva definito «inaccettabile» la condotta di Pechino nei confronti di Taipei in un’intervista rilasciata a Cna. Parole che non sono passate inosservate e per questo motivo dalla Cina arriva l’invito a riconoscere «l’elevata sensibilità della questione di Taiwan», evitando di inviare «segnali sbagliati» alle forze secessioniste.

Ocse: «Felici di lavorare con il nuovo governo»

Più cauta, invece, la reazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. «Attendiamo la formazione del nuovo governo», ha detto il segretario generale Mathias Cormann: «Quando avremo un nuovo governo in Italia saremo felici di lavorare con loro per avere politiche volte ad una vita migliore». In questo caso, il riferimento è al conflitto in Ucraina che sta costringendo l’Unione europea e gli altri membri dell’Ocse a fronteggiare crisi sia energetiche che economiche. «Nel contesto attuale conviene avere una forte solidarietà sul lungo termine in Europa», ha sottolineato Cormann.

«Bravo, Giorgia!»

Tornando in Europa, la Commissione europea ribadisce: «Non commentiamo mai l’esito delle elezioni nazionali. La presidente von der Leyen lavora con tutti i governi che escono dalle urne». Poi, anche da Bruxelles, arriva l’augurio per una «collaborazione costruttiva», in attesa di un governo che «deve ancora formarsi». Tra i Paesi membri, invece, spicca un post pubblicato dal premier ungherese Viktor Orban. Una foto che lo ritrae seduto su degli scalini accanto a Meloni e sopra di loro la scritta: «Bravo, Giorgia!». Il premier nelle scorse ore ha inviato una lettera ai leader del centrodestra italiana: «Attendo con ansia la nostra futura collaborazione – ha scritto – per preservare la pace nei nostri Paesi e in Europa, per far ripartire l’economia europea e per alleviare la crisi energetica».

Alla fredda reazione da parte dei vertici Ue si accompagna un commento più caldo proveniente da oltreoceano, dove il segretario di Stato americano Antony Blinken ha twittato: «Dopo le elezioni italiane di ieri, siamo ansiosi di lavorare con il governo italiano sui nostri obiettivi condivisi: sostenere un’Ucraina libera e indipendente, rispettare i diritti umani e costruire un futuro economico sostenibile. L’Italia è un alleato fondamentale, una democrazia forte e un partner prezioso».

Nelle scorse ore si sono susseguiti i messaggi dei vari leader e partiti europei, primo fra tutti quello guidato da Marine Le Pen. Il suo eurodeputato, Jordan Bardella, ha scritto su Twitter come questi risultati «hanno dato una lezione d’umiltà all’Unione europea». Non sono mancati, poi, i complimenti dal premier polacco Mateusz Morawiecki, e nemmeno da Vox, il partito di ultradestra spagnolo guidato da Santiago Abascal. Più pessimista, invece, il ministro degli Esteri José Manuel Albares: «In tempi di incertezza, i populismi crescono e finiscono sempre nello stesso modo, con una catastrofe».

«Un’ombra sul progetto europeo»

Tra chi ha lasciato trapelare meno entusiasmo c’è sicuramente la Cnn, tra i primi siti d’informazione estera a dare la notizia della vittoria di FdI intitolando: «Meloni sarà la presidente di Consiglio più a destra dall’epoca di Mussolini». Interpretazione poi ripresa, tra gli altri, anche dal tedesco Tagesspiegel e il francese Le Figaro. Le Monde, invece, dedica un editoriale a Meloni dal titolo: «Dopo la vittoria dell’estrema destra in Italia, un’ombra sul progetto europeo», descrivendola come una minaccia in considerazione anche del recente successo dei Democratici svedesi e del Rassemblement National alle legislative. Proprio dalla Francia, la prima ministra Elisabeth Borne ha assicurato che saranno più attenti al «rispetto» dei diritti umani e dell’aborto in Italia. Preoccupazione condivisa da l’ex presidente socialista, François Hollande, che afferma: «La vittoria dell’estrema destra in Italia è sia una minaccia per i diritti fondamentali e un rischio di paralisi per l’Europa».

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Sarà Liliana Segre a presiedere il Senato nella prima seduta, Rosato alla Camera: cosa succederà il primo giorno del nuovo Parlamento

26 Settembre 2022 - 21:39 Redazione
La senatrice a vita sarà sullo scranno più alto di palazzo Madama per il prossimo 13 ottobre, quando partiranno anche le procedure per l'elezione del nuovo presidente

La prossima seduta del nuovo Senato sarà presieduta da Liliana Segre. Un ruolo provvisorio che chiamerà la senatrice a vita a ricoprire la carica di presidente di una delle due Camere fino all’insediamento del nuovo assetto di governo. Secondo il regolamento parlamentare spetterebbe al più anziano, Giorgio Napolitano, dirigere i lavori a Palazzo Madama, come ricorda Repubblica. Ma per le condizioni di salute dell’ex Presidente della Repubblica il ruolo passerà alla senatrice a vita. A Montecitorio invece tocca al più anziano tra i vicepresidenti della legislatura precedente, per questo sarà Ettore Rosato di Italia Viva a dirigere i lavori alla Camera. Poco più di un mese fa Segre aveva attaccato proprio Giorgia Meloni, vincitrice con Fratelli d’Italia delle elezioni politiche del 25 settembre insieme alla coalizione del centrodestra, invitando la leader a togliere la fiamma tricolore dal logo del partito. Una richiesta dal forte senso antifascista che riconosceva nel simbolo di FdI la stessa fiamma che campeggiava nel simbolo del Movimento sociale italiano fondato da ex esponenti del regime fascista nel 1946. A poche ore dalla tornata elettorale che ha visto Meloni stravincere alle urne, Segre sarà chiamata a ricoprire il ruolo di presidenza al Senato prima che si insedino le Camere del nuovo governo.

Il primo appuntamento del nuovo Parlamento

L’appuntamento per la prima seduta del nuovo Parlamento è prevista per il 13 di ottobre. A occupare i seggi dei due emicicli ci saranno 345 deputati e senatori in meno, il risultato della riforma costituzionale del M5S che ha tagliato il numero degli eletti da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama. A dirigere i lavori per quel giorno ci saranno Segre e Rosato. I presidenti provvisori dovranno poi proclamare gli eletti. Subito dopo si procederà con la seduta specifica per nominare i nuovi presidente di Camera e Senato che succederanno a Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati.

Come si eleggeranno i nuovi presidenti

L’elezione del presidente della Camera si tiene con scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti. A partire dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti calcolando anche le schede bianche. Arrivati al terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (quella basata sui presenti votanti). Per quanto riguarda il Senato invece la maggioranza assoluta dei componenti sarà necessaria sin dalla prima e seconda votazione. Se le due votazioni non dovessero essere sufficienti per eleggere il nuovo nome, si dovrebbe procedere il giorno successivo a una terza votazione basata sulla maggioranza assoluta dei voti dei presenti, contando anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio, l’iter condurrebbe al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti. Si eleggerà il nome che ha ottenuto la maggioranza relativa (sulla base del numero dei componenti e non dei presenti). A parità di voti viene eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

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Aboubakar Soumahoro alla fine ce l’ha fatta, il sindacalista eletto alla Camera. C’è anche la ministra Carfagna

26 Settembre 2022 - 21:16 Gianluca Brambilla
Il sindacalista, candidato con Alleanza Verdi-Sinistra, entrerà in parlamento grazie al seggio ottenuto dal centrosinistra nel collegio plurinominale 1 in Lombardia. Stessa sorte per l'ex forzista, sconfitta nel collegio in Campania, ma eletta col proporzionale in Puglia

Sconfitto nel testa a testa per un posto in Senato, ma salvato dai collegi plurinominali. Aboubakar Soumahoro, sindacalista candidato con Alleanza Verdi-Sinistra, è stato eletto in Parlamento come conferma il sito del Viminale. Nonostante la sconfitta nel collegio di Modena, considerato quasi blindato per il centrosinistra, Soumahoro è riuscito a ottenere l’elezione grazie al seggio scattato per la lista plurinominale del centrosinistra nel collegio Lombardia1 P01 per la Camera. «Il nostro comune sogno entra in Parlamento. Grazie di cuore», ha esultato il sindacalista via Twitter. Soumahoro, insieme a Ilaria Cucchi, era una delle candidature più in vista della lista Verdi-Sinistra Italiana e la sua esclusione dal Parlamento, data per certa fino a tarda serata, era stata criticata da alcuni esponenti del centrosinistra. Il leader delle Sardine, Mattia Santori, ha accusato la dirigenza del partito di aver assegnato il seggio più sicuro a Pier Ferdinando Casini, relegando un candidato popolare come Soumahoro a un collegio considerato più ostico. La doppia candidatura, però, ha permesso a Soumahoro di entrare comunque in parlamento. E la stessa sorte è toccata anche a Mara Carfagna, candidata con il Terzo Polo. La ministra ha perso la sfida in Campania, sconfitta nel collegio uninominale Napoli 1 – Fuorigrotta da Sergio Costa del M5s, che ha battuto in quello stesso collegio anche il ministro Luigi Di Maio, rimasto fuori dal Parlamento dopo il magro risultato di Impegno Civico fermatosi sullo 0,5%. Carfagna era stata candidata però in tutti i collegi plurinominali in Puglia per Azione-Italia Viva. Ed è da lì che la ministra ha ottenuto un seggio alla Camera.

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Prime sanzioni contro i referendum farsa nel Donbass, parte il Regno Unito: gli Usa pronti a seguire

26 Settembre 2022 - 21:00 Gianluca Brambilla
Le misure annunciate prevedono il congelamento delle risorse economiche di alcuni oligarchi e il divieto di ingresso nel Paese

Il governo britannico di Liz Truss ha sanzionato 92 funzionari russi coinvolti nell’organizzazione dei «referendum farsa» nelle regioni ucraine sotto il controllo di Mosca. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, James Cleverly, secondo cui le consultazioni di questi giorni non possono essere considerate «né libere né eque». Una decisione che potrebbe essere seguita a ruota anche dagli Stati Uniti. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che il governo americano è «pronto a imporre nuovi costi» alla Russia e, come il Regno Unito, «non riconoscerà mai» i risultati dei referendum. Dal 23 al 27 settembre, i cittadini delle regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Cherson – tutte occupate dai russi – sono stati chiamati a esprimersi sulla possibile annessione di quei territori alla Federazione Russa. Un’operazione in aperto contrasto con le norme previste dalla Carta delle Nazione Unite, che ha suscitato lo sdegno di tutta la comunità internazionale.

Linea dura contro Mosca

Le 92 sanzioni economiche annunciate oggi dal Regno Unito confermano la volontà del governo conservatore di Liz Truss di mantenere una linea dura e intransigente nei confronti di Mosca. «I referendum farsa che si svolgono con un fucile puntato addosso non possono essere né liberi né equi e noi non ne riconosceremo mai un risultato», ha spiegato il ministro James Cleverly. Si tratta, secondo il governo britannico, di un «chiaro schema di violenza, intimidazione, tortura e deportazioni forzate». Tra i bersagli delle sanzioni annunciate oggi ci sono anche alcune autorità locali delle province occupate. Si tratta di Sergei Yeliseyev, governatore di Cherson appoggiato dai russi, Ivan Kusov, ministro all’Istruzione dell’autoproclamata repubblica di Lugansk, Yevhen Balytskyi, attuale governatore russo della regione di Zaporizhzhia, e Evgeniy Solntsev, vicepresidente dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Le sanzioni, che comprendono anche alcuni oligarchi con un patrimonio complessivo di 6,3 miliardi di sterline, avranno tre conseguenze principali: il congelamento delle risorse economiche, il divieto di ingresso – o di permanenza – nel Regno Unito e il divieto di sorvolare il Paese o atterrare con un proprio velivolo. Ad oggi, si legge sul sito del governo britannico, il Regno Unito ha sanzionato complessivamente oltre 1.200 individui e 120 oligarchi, con un patrimonio netto complessivo di 130 miliardi di sterline.

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26 Settembre 2022 - 20:14 Redazione
Anna Paratore esulta per il risultato ottenuto dalla sua secondogenita: «Non c'è tempo per festeggiare, bisogna lavorare per l'Italia»

A poche ore dal risultato elettorale che ha visto la figlia vincitrice, la madre di Giorgia Meloni festeggia orgogliosa la possibile futura premier del Paese. Intervistata da Repubblica, Anna Paratore si dice felice per il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre «come qualsiasi madre che gioisce se i figli sono contenti di quello che fanno». La donna racconta di aver fatto i complimenti per telefono alla figlia «senza nessun altro festeggiamento particolare» e sul possibile futuro della figlia come prima donna premier d’Italia si mostra cauta: «Aspettiamo e vediamo come evolve lo scenario. Noi in famiglia siamo abituati a essere cauti, vediamo come va a finire. Certo sono contenta, soprattutto perché mia figlia ha fatto tutto da sola, non ho spronato nessuno». La leader di Fratelli d’Italia aveva già fatto conoscere la madre con una foto postata sui social: «Ecco, ora ditemi se potrei mai irridere chi vive il problema dell’obesità», aveva scritto rispondendo alle polemiche suscitate dal punto del programma politico di FdI che mira a combattere «le devianze giovanili tra cui disturbi alimentari e obesità». Meloni aveva presentato la madre parlando di un problema con il cibo e cercando di smentire le accuse di poca conoscenza e sensibilità nei confronti delle patologie legate all’alimentazione. «Questa è Anna, la mia mamma, la persona alla quale devo tutto. Soffre di obesità da quando, più giovane, ebbe una depressione perché era rimasta senza lavoro a crescere sola due figlie».

«Mia figlia neofascista? Non diciamo baggianate

La madre di Giorgia Meloni difende a spada tratta la figlia soprattutto da chi la chiama fascista. «Mia figlia neofascista? Non diciamo baggianate, pensiamo al bene dell’Italia. Facciano i titoli che vogliono, sono tutte baggianate che lasciano il tempo che trovano», ha detto in riferimento ai titoli della stampa straniera che nelle ultime ore ha parlato della vittoria di una destra post-fascista, definendo Meloni come la possibile premier più a destra nella storia del Paese dopo Mussolini. L’obiettivo ora per la madre della presidente di FdI è quello di perseguire il bene del Paese augurandosi una cosa in particolare: «Spero che si impegni a eliminare la vergogna del reddito di cittadinanza ai 18enni, che prendono i soldi per stare a casa a giocare ai videogiochi e dia quei soldi ai malati, agli anziani che non arrivano alla fine del mese, a chi ne ha davvero bisogno. Non a chi non ha voglia di lavorare». E a proposito di impegno, la madre di Meloni tiene a ribadire l’importanza di un riconoscimento come quello ottenuto alle urne: «Nessun festeggiamento qui alla Garbatella», dove la leader è cresciuta, «ora è tempo di pensare a lavorare per l’Italia».

Dal quartiere Garbatella che l’ha vista crescere: «Giorgia una del popolo»

La madre di Meloni vive in uno degli edifici del lotto residenziale di uno dei quartieri che si definiscono più a sinistra di Roma, eppure proprio qui la giovane Meloni è cresciuta politicamente. Tuttora la si vede spesso come racconta Alessandro, uno dei fratelli Squarcia proprietari della macelleria in via delle Sette Chiese: «Certo che la conosco è una cliente. L’ultima volta che è venuta è stato due mesi Compra fettine, hamburger, è una persona normalissima, una del popolo. Sono contento che abbia vinto, speriamo che qualcosa cambi». Anche il fratello Fabrizio è un suo ammiratore e ricorda: «Durante il lockdown è venuta a fare la fila per la carne con il cappuccio e gli occhiali, l’ho riconosciuta e le ho detto “Giorgia il tuo pacco è pronto”, ma lei è voluta restare in fila come tutti gli altri». Le aspettative per chi la conosce sono alte: «Adesso dobbiamo vedere quello che sa fare», dice Giovanni Montuori della tradizionalissima trattoria “Da Giovanni” in via Citerni ex militante del Msi, «perché la politica in Italia è come l’acqua quando piove: torbida».

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Gli auguri con gaffe della fedelissima di Trump a Meloni, peggio di «Giuseppi»

26 Settembre 2022 - 20:03 Redazione
Il messaggio con refuso della deputata Usa molto vicina all'ex presidente americano e promotrice di diverse teorie complottiste

Dopo il celebre «Giuseppi» con cui Donald Trump si congratulava con il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ora anche Giorgia Meloni è già vittima dei primi refusi. La protagonista in questo caso è Marjorie Taylor Greene, la deputata americana della Georgia nota per aver abbracciato diverse teorie del complotto e aver chiesto l’esecuzione della speaker della Camera Nancy Pelosi. «Congratulazioni a Giorgio Meloni e al popolo italiano», ha scritto Taylor Greene in un tweet. La deputata si è congratulata con la vittoria della leader di Fratelli d’Italia rilanciando il post di un commentatore conservatore americano, Greg Price, che ha pubblicato un discorso di Meloni sui valori della patria, della cristianità e della famiglia. «Non ho mai sentito nessun politico spiegare così perfettamente quello contro cui combattiamo: quando guardate questo video, capirete velocemente perché l’establishment ha paura di lei», sottolinea Price.

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Edward Snowden è diventato cittadino russo, la mossa del Cremlino: escluso dalla mobilitazione militare

26 Settembre 2022 - 19:32 Redazione
L'ex dipendente della Cia vive dal 2013 a Mosca, dove si è trasferito per sfuggire ai tribunali americani

Edward Snowden è diventato un cittadino russo. A riferirlo è l’agenzia di stampa russa Tass. Snowden, ex dipendente della Cia e della Nsa, è diventato famoso in tutto il mondo per aver rivelato l’esistenza di un programma di sorveglianza di massa messo a punto dal governo statunitense. L’ex dipendente dell’intelligence americana si trova in Russia dal 2013, anno in cui il Dipartimento di Giustizia americano aveva presentato una causa civile contro di lui. Da allora, non è più uscito dal Paese e adesso, anche se è diventato cittadino russo, non potrà essere arruolato nell’ambito della mobilitazione militare parziale in Russia. «Esiste una procedura stabilita dalle leggi russe in relazione ai requisiti per la convocazione», ha fatto sapere il suo avvocato Anatoly Kucherena. «Poiché Edward non ha prestato servizio nell’esercito russo e non ha esperienza o pratica nel servizio militare, non è soggetto alla possibilità di arruolamento». Tiepida la risposta degli Stati Uniti, secondo cui la concessione della cittadinanza russa all’ex analista della Nsa «non cambia nulla». A dirlo è il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, aggiungendo che la giustizia americana continuerà a perseguire Snowden per la diffusione di informazioni classificate.

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