I numeri delle elezioni e la curiosa coincidenza tra il M5s e l’astensione
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, è innegabile la vittoria della coalizione di centrodestra con il 43,86% dei voti alla Camera (in base alle 61.031 sezioni scrutinate attualmente su 61.417). Confrontando il dato con le passate elezioni, dove raccolse il 37%, si potrebbe sostenere un aumento considerevole dei votanti di destra. Oggi si parla di una sconfitta del centrosinistra, che rispetto al 22,86% del 2018 raccoglie un 26,17%, così come un dimezzamento dei voti da parte del M5S, dal 32,68% delle scorse elezioni a un 15,35%. Se lasciamo da parte le percentuali, preferendo calcolare l’effettivo numero di votanti, risulta evidente a quanto ammonta il consenso concreto degli italiani per ogni forza politica. C’è una curiosità: il calo degli elettori alla Camera è simile a quello dei voti persi dal partito di Giuseppe Conte rispetto alle storiche elezioni del 2018.
Il voto della Camera
Sono aumentati i votanti di centrodestra? Nel 2018, la coalizione aveva ottenuto alla Camera 12.152.345 contro gli attuali 12.183.722. La percezione cambia rispetto alle percentuali, lo stesso vale per il centrosinistra che nelle scorse elezioni aveva ottenuto 7.506.723 preferenze contro le 7.270.726 del 2022. Numeri abbastanza simili, segno che il “blocco” dei votanti nelle due coalizioni sia abbastanza consolidato – anche se il fenomeno dell’astensionismo potrebbe aver colpito tutti gli schieramenti, sebbene in percentuli diverse – mentre il vero risultato (innegabilmente negativo) lo ottiene il Movimento 5 Stelle: 10.732.066 voti ottenuti nel 2018 contro i 4.264.060 ottenuti nella giornata del 25 settembre 2022, una differenza di 6.468.006 di cittadini in meno. Un dato simile al calo dell’affluenza: 27.571.864 di voti odierni alla Camera rispetto ai 33.923.321 delle scorse elezioni, una differenza pari a 6.143.318 cittadini che non sono andati a votare (in base ai dati attuali forniti da Eligendo riguardo le 61.031 sezioni scrutinate attualmente su 61.417).
I voti dei singoli partiti alla Camera
La vera crescita è quella di Fratelli d’Italia che ottiene 7.235.984 voti rispetto ai 1.429.550 del 2018. Scendono invece Forza Italia (2.250.669 contro 4.596.956), Lega (2.443.411 contro 5.698.687) e Noi moderati (253.680 contro 427.152). Numeri alla mano, il partito di Giorgia Meloni aumenta di 5.807.069 preferenze rispetto alle scorse elezioni mentre gli altri tre partiti di coalizione ne “perdono” 5.774.282. Passando al centrosinistra, il Partito Democratico passa dai 6.161.896 del 2018 ai 5.306.358 voti del 2022. L’alleato +Europa passa dalle 841.468 preferenze alle 787.083 di ieri. Cambiano gli altri alleati, ad esempio manca il partito Sudtiroler (134.651 contro gli attuali 117.010) che si è presentato da solo in questa tornata elettorale. Di fatto, il Partito Democratico perde circa 855.538 voti alla Camera rispetto alle scorse elezioni, mentre +Europa appena 54 mila.
Il voto del Senato
Per il centrodestra c’è una crescita più consistente al Senato, che per la prima volta ha aperto ai voti dei 18enni (prima bisognava avere 25 anni), con 600 mila voti in più rispetto al 2018. Un leggero aumento di circa 100 mila anche per il centrosinistra, mentre a perdere è ancora il M5s: 5.547.586 preferenze in meno rispetto alle scorse elezioni. Un numero superiore, ma in qualche modo “simile”, ai 4 milioni di cittadini che non si sono presentati alle urne per il voto del Senato.
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