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Renzi alla Cnn: «Meloni cambierà idea su Ue e Pnrr. Von der Leyen? Sua scelta stupida»

26 Settembre 2022 - 18:50 Redazione
Da Tokyo, il segretario di Italia Viva commenta i risultati delle elezioni: «Nessun rischio fascismo, la democrazia non è in pericolo»

«Io ero contro Giorgia Meloni, siamo cresciuti insieme in politica ma siamo e saremo sempre rivali. Allo stesso tempo, penso che non sia un pericolo per la democrazia italiana». Questo il primo intervento di Matteo Renzi sull’esito delle elezioni. Il segretario di Italia Viva è intervenuto in collegamento video con la Cnn da Tokyo, in Giappone, dove parteciperà ai funerali dell’ex premier Shinzo Abe. «Meloni è una mia rivale, continueremo a combatterci l’un l’altro, ma l’idea che ora in Italia ci sia un rischio di fascismo è assolutamente una fake news – ha aggiunto l’ex premier – Ha vinto le elezioni, in particolare perché il populismo molte volte ha vinto in Italia. Ha una coalizione di maggioranza e penso che il prossimo mese diventerà il nuovo presidente del Consiglio, ma non penso che ci sia un rischio per l’alleanza occidentale, per la democrazia, per nulla». Un governo a guida Meloni, secondo Renzi, non sposterà più di tanto neanche il posizionamento dell’Italia nei confronti dell’Europa. «Io l’ho attaccata in campagna elettorale sulla sua posizione sull’Europa – ha spiegato l’ex premier -. Diceva che bisogna cambiare tutto, ma quella è una posizione buona solo per i social media. Quando sarà premier e capirà che ci sono 209 miliardi europei che arrivano dal Pnrr, cambierà idea». Insomma, secondo il segretario di Italia Viva, non ci sarà nessuno stravolgimento internazionale. Un rischio che in tanti a Bruxelles temevano. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato che, nel caso il voto italiano fosse «andato male», avrebbe avuto «gli strumenti per intervenire». Secondo Renzi, «è stata una decisione stupida entrare, due giorni prima delle elezioni, in un dibattito che appartiene al popolo italiano. Non è stato un crimine, ma un errore».

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