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Elezioni, Salvini: «Grazie Giorgia, stare all’opposizione paga. Ma rifarei il governo Draghi» – I video

26 Settembre 2022 - 12:35 Alessandra Mancini
Il segretario della Lega difende la scelta di partecipare al governo e in conferenza stampa fa capire che non sarà il prossimo ministro dell'Interno

«Sono 100 i parlamentari della Lega al lavoro da domani. Conto che per almeno cinque anni si tiri dritto senza cambiamenti con una maggioranza chiara di centrodestra». Sono le prime parole del leader della Lega, Matteo Salvini, in conferenza stampa nella sede della Lega in via Bellerio a Milano il giorno dopo la sconfitta del suo partito nella vittoria del centrodestra. Il leader del Carroccio, infatti, ha fallito l’obiettivo del 10%, attestandosi intorno al 9. «Noi oggi commentiamo – ribadisce Salvini – un dato che non mi soddisfa, il 9% non è un dato per cui ho lavorato». «Ma gli italiani hanno scelto la coerenza, se la Lega fa la Lega non ce n’è per nessuno». Poi i complimenti a alla leader di Fratelli d’Italia «Questa notte alle 4 mi sono messaggiato con Giorgia a cui faccio i complimenti».

Le congratulazioni a Meloni

Per la Lega, però, si tratta di un mancato sfondamento al Sud, dove il M5S ha conquistato più preferenze. Ma non solo, anche nei vecchi feudi del Nord, la Lega è stata scavalcata da Fratelli d’Italia. In Veneto e Friuli, le regioni di Zaia e Fedriga che non avevano partecipato alla formazione delle liste, il Carroccio non va oltre la metà dei consensi dei meloniani. «Se dove governiamo Giorgia Meloni ha preso il doppio dei voti, significa che ha fatto una buona opposizione». «Ma sulla Lombardia – continua il leader della Lega – il centrodestra è sopra il 50% nella Regione. Quindi anche in ottica Regionali, la squadra che vince non si cambia».

Il rapporto con il governo Draghi

Per quanto riguarda la relazione con il governo Draghi, il leader della Lega ha sottolineato: «Per la Lega stare al governo con Pd, M5s e Draghi non è stato semplice ma lo rifarei». Non solo la partecipazione, Salvini rivendica anche lo strappo che ha portato alla caduta del governo: «Non oso immaginare cosa sarebbero stati altri 9 mesi con un governo confuso e litigioso – ha aggiunto – il giudizio degli elettori è chiaro: hanno premiato coloro che hanno fatto opposizione e coloro che hanno fatto cadere il governo su un termovalorizzatore». «Sull’uscita del governo – continua Salvini, rispondendo a una domanda in conferenza stampa – ho fatto di testa mia. Altri nove mesi non avrebbero fatto bene né alla Lega, né all’Italia». Ora l’obiettivo per il leader leghista è «dare al governo la squadra della Lega migliore in assoluto». «Non chiedetemi – ribadisce in conferenza stampa – nomi e cognomi perché non ci ho ragionato, ma si baserà sul merito». Dopo aver assicurato che nelle prossime ore parlerà di governo con gli alleati, Salvini ha anche affermato che «Sulla sicurezza la Lega si è sempre distinta».

L’attacco al Segretario Dem

La campagna elettorale della Lega per il suo leader si è basata sui contenuti, il rammarico – per Salvini – è quello di «Non avere avuto neanche un confronto con Letta» perché il Segretario dem, che in conferenza stampa al Nazareno ha dichiarato che non si ricandiderà al Congresso, «Lo ha sempre evitato». «Alla fine di qualunque campagna elettorale mi chiedo sempre: ho fatto tutto quello che potevo? Io penso proprio di sì». Poi l’attacco diretto: «Meglio avere il 9% e 100 parlamentari al governo che il 18% e 100 parlamentari all’opposizione».

«Serve una riorganizzazione della Lega»

Quello che serve per il leader della Lega è «una fase di riorganizzazione del movimento, puntando su sindaci e amministratori». «È fondamentale», ribadisce Matteo Salvini che ha voluto ringraziare i 20mila militanti del partito che rappresentano «Il terreno su cui costruire». E a chi gli chiede se ha pensato di dimettersi, risponde: «Mai avuto così voglia lavorare». 

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