Come è andato il Terzo Polo: il fallimento dell’obiettivo del 10% e la sfida a Forza Italia
Il Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda si proponeva due obiettivi alle elezioni politiche del 25 settembre. Ovvero superare Forza Italia e sfondare la soglia del 10%. Il secondo obiettivo, con il 90% delle sezioni scrutinate, appare molto lontano: alla Camera Azione e Italia Viva sono accreditate del 7,83% del totale dei voti. Al Senato del 7,82%. Ma anche il superamento di Forza Italia non sembra essere stato raggiunto: il partito di Berlusconi naviga intorno all’8,05% a Montecitorio e all’8,26% a Palazzo Madama. Il risultato è frutto di una ripartizione territoriale del voto ben precisa. La società di sondaggi Youtrend ha infatti pubblicato una mappa che confronta i risultati di Calenda e Renzi e di Fi. E se Iv e Azione vanno bene nelle ex zone rosse e nel nord est, nel resto del paese è il partito di Berlusconi a farla da padrone. Intanto, mentre Calenda ha perso il confronto con Emma Bonino a Roma ma entrambi sono stati superati dalla candidata di FdI Lavinia Mennuni, Berlusconi invece torna in Senato. Il presidente di Fi ha vinto il collegio di Monza dove era candidato. L’ex premier ha infatti superato nel collegio uninominale di Monza con il 50,31% delle preferenze la sfidante Federica Perella. Monza è la città in cui Berlusconi possiede la squadra di calcio, che ha portato in Serie A. E che alle comunali il Pd aveva strappato al centrodestra. Proprio per questo lo scorso 18 settembre Enrico Letta ha organizzato in loco la ‘anti-Pontida’ con i sindaci Pd.
September 26, 2022
Leggi anche:
- Emma Bonino vince la sfida con Calenda ma in testa nel collegio di Roma Centro c’è la candidata di FdI
- Domani e le carte della Pm che smentiscono Lodovica Rogati: «È lei la fonte di Fanpage»
- Elezioni, lo spoglio in tempo reale con i dati del Viminale
- Le proiezioni della Camera confermano: centrodestra al 44%, con Fratelli d’Italia al 26%. Pd leggermente meglio del Senato, 18,8%
- Elezioni, il Sud astensionista è un caso. Caserta e Benevento le province peggiori in Campania, Crotone al 36%