Russia, era un ex allievo della scuola l’autore della strage di Izhevsk: i sospetti sulle sue idee neonaziste
Le immagini di quanto accaduto nella mattinata del 26 settembre si stanno moltiplicando sui social. Bambini e insegnanti che si riparano sotto i banchi della propria classe, altri che si chiudono negli armadi e qualcuno che cerca di correre via. Le autorità russe parlano di 13 morti in totale, secondo altre fonti locali sarebbero almeno 14, tra cui 7 bambini. Oltre ai video, ha iniziato a girare sul web anche un nome: Artyom Kazantsev. Secondo Tass e i media della Repubblica russa di Udmurt, sarebbe stato lui a entrare nella scuola n.88 della capitale Izhevsk, a sparare con due pistole e poi a suicidarsi nei corridoi dell’istituto. Nato nel 1988, era un ex allievo di quella scuola.
I sospetti sulla radice neonazista
La polizia lo ha trovato steso a terra, senza vita. Indossava una maglietta nera, con una svastica disegnata sopra, e si era coperto il volto con un passamontagna. Come riporta l’agenzia Interfax, il Comitato investigativo starebbe verificando la sua eventuale «adesione a visioni neofasciste e all’ideologia nazista». Il motivo di questo suo gesto è ancora sconosciuto. Accanto alle pistole, racconta il Daily Mail, sono stati trovati dei portachiavi fatti a mano in omaggio di Eric Harris e Dylan Klebold, i responsabili della strage del 20 aprile 1999 nella Columbine High School in Colorado, negli Stati Uniti. Quanto accaduto è stato commentato anche dal presidente russo Vladimir Putin, che ha definito la sparatoria un «attacco terroristico disumano». Il Comitato investigativo russo ha fatto sapere che al momento gli agenti stanno conducendo una perquisizione nell’abitazione di Kazantsev per capire il motivo dell’attacco. Viktor Bondarev, capo del Comitato per la difesa e la sicurezza, ha invece proposto di rafforzare le scuole, asili e università russe, valutando anche la possibilità di armarle.
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