La teoria dell’ambasciatore russo in Italia alla tv di Mosca: «Vi spiego perché ha vinto il centrodestra»
Alcuni giorni prima delle elezioni che hanno visto la vittoria di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, l’Ambasciata di Russia a Roma ha condiviso una gallery fotografica con una serie di scatti che mostrano il presidente Vladimir Putin durante diversi incontri istituzionali di questi anni con i politici italiani. E ora che il voto è passato e i risultati sono ormai chiari, l’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, in un’intervista a Russia 24, ha commentato l’esito delle elezioni. Secondo Razov la vittoria della coalizione di centrodestra sarebbe dovuta al fatto che «in Italia sta avvenendo un progressivo inasprimento della situazione sociale ed economica», causato dall’inflazione, dal carovita e «dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari, delle bollette, del gas e dell’elettricità», oltre che da «un record del deficit di bilancio e dell’inflazione: il governo precedente (guidato da Mario Draghi, ndr) ha tentato di risolvere il problema, ma con risultati lontani dal successo».
Nella sua analisi post-voto, l’ambasciatore Razov ha osservato che «l’elettorato ha voluto vedere un approccio diverso alla soluzione di queste questioni chiave». E il diplomatico russo ha poi aggiunto: «Vorrei ricordare che il partito della signora Meloni ha ottenuto il 26%», sottolineando che Fratelli d’Italia è stato «l’unico partito che non ha fatto parte dei governi di coalizione negli ultimi anni, tra i grandi partiti, criticando tutto quello che il governo non riusciva e non riesce a fare». Ma come si posizionerà il nuovo esecutivo in Europa e, soprattutto, come saranno i rapporti con la Russia? Per il momento, Sergey Razov, preferisce non sbilanciarsi: «Vedremo…in campagna elettorale la signora Meloni ha detto che l’orientamento verso la solidarietà atlantica è irremovibile per il suo partito», e la leader di FdI ha espresso «posizioni lontane dalla simpatia verso la Russia per quel che riguarda la situazione in Ucraina. Staremo a vedere».
In chiusura dell’intervista, l’ambasciatore Razov ha osservato: «Una cosa è la campagna elettorale, quando i capi dei partiti si permettono di esprimere giudizi aspri nei confronti di vari temi, un’altra è la vita reale, che è più difficile delle dichiarazioni e promesse pre-elettorali. Vediamo, non mi metterei a pronosticare la linea futura».
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